Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Colpo grosso al cinema. I Manetti Bros anticipano di un anno l’anniversario dei sessant’anni di “Diabolik”.
E’ il 1962 quando Angela Giussano e la sorella Luciana poi, costruiscono le avvincenti storie che entusiasmano i giovanissimi negli anni sessanta.
Le sorelle milanesi sono ispirate da un fatto di cronaca nera avvenuto a Torino. E nasce un mensile tascabile, pubblicato dalla casa editrice milanese Astorina.
Un fenomeno di costume studiato da esperti di comunicazione e tradotto in molti paesi europei e africani.
Nel 1968 il regista Mario Bava, grande maestro dell’horror italiano, lo trasforma nel suo film in un’icona pop, conosciuto all’estero come “Danger: Diabolik”. Il personaggio ha generato anche divertenti parodie come “Arriva Dorellik” di Steno interpretato da Jonny Dorelli.
Il fumetto fu causa di denunce per tentato traviamento della gioventù proprio nel numero 3 “L’arresto di Diabolik” (per la prima volta compare Eva Kant) a cui è liberamente ispirata la trasposizione dei fratelli Marco e Antonio Manetti (vincitori del David di Donatello 2018, con “Ammore e malavita”).
I registi convincono il direttore editoriale di Astorina, Mario Gomboli, unico responsabile dopo la morte delle due sorelle.
Dice il fumettista e editore: "Una frase che hanno detto quando sono venuti in redazione è stata: non vogliamo fare un film su Diabolik, ma il film di Diabolik. Solo quella frase mi ha convinto ad accettare il progetto”.
Ambientato a Clerville, una città immaginaria francese, ci si muove in architetture moderniste e si respirano gli anni sessanta. La splendida Jaguar E- Type sfreccia per le vie solitarie della città, si sposta a Trieste, a Milano e anche a Courmayeur.
Diabolik (Luca Marinelli) scassinatore solitario, sfugge, dopo una rapina, all’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea) e al suo aiutante (Pier Giorgio Bellocchio). Il criminale giunge a casa, una villa dove vive con la sua ingenua e ignara compagna Elisabeth (Serena Rossi).
La storia, lenta e oscura inizialmente, si anima quando appare sullo schermo l’inebriante ereditiera rimasta vedova (in modo oscuro) Eva Kant (Miriam Leone), in albergo con uno splendido diamante rosa depositato dall’ispettore nella cassaforte della sua camera.
L’ispettore la tiene al corrente del pericoloso rapinatore Diabolik. Lei arriva dal Sudafrica con l’amico Giorgio Caron, viceministro di giustizia (Alessandro Roja), innamorato non corrisposto.
L’incontro tra Diabolik e Eva Kant è folgorante. La femme fatale, si muove sinuosa, elegantemente raffinata con abiti attillati, ma non volgari, avvolgente con quel lungo collo e quella bionda unica capigliatura. I generi si mischiano mentre i personaggi inseguono le loro ossessioni. Tra violenza e passione.
Il film girato in italiano ha dialoghi diretti e veloci. Si evoca il fumetto anche nelle inquadrature, nei dettagli, come l’apparizione di Claudia Gelini, signora Morel, un cameo che determina una svolta fondamentale alla storia. Tanti i colpi di scena, dall’arresto di Diabolik, al colpo finale.
Eva Kant vuole il brivido, sarà lei ad aiutarlo durante il processo, a evitargli la ghigliottina, grazie all’alfabeto morse. Il criminale Diabolik che spietato dice “ Nessuno si prende gioco di me e rimane vivo”, ha trovato la donna della sua vita.
E lei Eva Kant, non sarà mai la mogliettina che lo aspetta trepida a casa. Leone si prende tutto lo schermo muovendosi con disinvoltura. "Mi sono ispirata alle sorelle Giussani e a loro ho dedicato tutto il mio lavoro. Hanno creato questa donna che non è al servizio di nessun uomo”, dice l’attrice.
I Manetti Bros hanno realizzato un film d’azione ma anche romantico con un linguaggio classico (scena del bicchiere ispirata al grande Hitchcock), un modo per trasmettere il loro amore per il fumetto.
Un film sognato da loro fin dall’adolescenza. Le maschere di Sergio Stivaletti, la giusta colonna sonora curata da Pivio e Aldo De Scalzi e due brani di Manuel Agnelli, restituiscono l’atmosfera della lettura del giallo a fumetti.
Nel 2022, dopo sessant’anni dall’uscita di Diabolik, si organizzeranno eventi, mostre, tornerà anche l’album Panini e probabilmente il film avrà un seguito, anzi due.