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''Rapito'' un cast azzeccato per una storia da conoscere: un film da non perdere

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 31 maggio 2023

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

La cecità è l’elemento in comune tra questo e il rapimento Moro”. Questo è Marco Bellocchio, che parla del suo ultimo film “Rapito”. Si mette in luce una vicenda tragica di sopraffazione dello Stato Pontificio avvenuta realmente nel 1858 a Bologna nei confronti di una famiglia ebraica che non ha mai avuto giustizia.

 

Il film è tratto dal libro di Daniele Scalise. La sceneggiatura è del regista con Susanna Nicchiarelli (ultimo film presentato alla 79ma Mostra del cinema di Venezia “Chiara”), Edoardo Albinati e Daniela Ceselli. Un lavoro in equipe ed una scenografia coinvolgente di Andrea Castorina. Un cast riuscito a partire dal protagonista Edgardo Mortara da bambino (il sorprendente Enea Sala) e da ragazzo (Leonardo Maltese), dalla madre Marianna (Barbara Ronchi), Fabrizio Gifuni (vincitore del David di Donatello come miglior attore protagonista per “Esterno notte”proprio di Bellocchio).

 

Qui Gifuni è padre Pier Gaetano Feletti imputato come inquisitore del Santo Uffizio del ratto del piccolo Edgardo. Papa Pio IX è Paolo Pierobon. Appare anche Filippo Timi nei panni del Cardinal Antonelli.

 

Ha sette anni Edgardo quando viene portato via dalla sua benestante e numerosa famiglia. La motivazione: il bambino a pochi mesi è stato battezzato di nascosto. Una storia piena di contraddizioni. Edgardo trasferito da Bologna a Roma vive a contatto con il Papa che lo circonda di attenzioni, per educarlo alla fede cattolica. Ci sono anche altri bambini insieme a lui. Uno in particolare diventa subito suo alleato e gli spiega come comportarsi. Insomma il ragazzino tra paura, ingenuità e smarrimento, resta a Roma. Per i genitori è un dramma profondo, lo rivogliono a casa, chiedono un processo che perderanno inesorabilmente.

 

Passano gli anni, il bisogno di libertà ha un nome, Risorgimento, mentre Edgardo si converte. Il Papa muore, i rivoluzionari combattimenti per l’unità d’Italia a Castel Sant’Angelo, vogliono buttare nel Tevere, la sua bara. Edgardo sembra approvare. Ma quando la madre sta per morire, davanti al suo letto il giovane la vorrebbe convertire. La follia di un ragazzo incapace di ribellarsi al Papa ed ai suoi soprusi (rilevante la scena in cui il Pontefice gli fa leccare il pavimento) e si rifugia in un ruolo imposto.

 

Ci si chiede quanti saranno stati i bambini strappati alle famiglie in nome di una religione che dovrebbe praticare opere di bene. Ma la figura del Papa si è modificata nel tempo. Papa Francesco non ha nulla a che vedere con Pio IX. Il Pontefice sta facendo da tramite per riportare in Ucraina i bambini deportati in Russia durante il conflitto.

 

Intervistato, Bellocchio (Palma d’oro alla carriera 2022, “Rapito” è stato presentato in concorso a Cannes 2023) ha detto sulla Croisette : “Ho chiesto al Papa di vedere questo film”.  Il suo desiderio è stato esaudito. L’Osservatorio Romano dedicando molto spazio al film, dichiara: “ Oggi un caso Mortara non potrebbe più ripetersi perché la libertà religiosa sancita dal Concilio Vaticano II ha contribuito a cambiare prospettiva”.

 

Non ha alcun intento ideologico il regista di Bobbio e spera che il suo ultimo lavoro faccia entrare tanta gente nelle sale cinematografiche. Intanto l’incasso del primo giorno in sala il 25 maggio, destinato alla produzione del film, è stato devoluta alla Regione Emilia Romagna.

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