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Moretti e ''Il sol dell'avvenire'', il buon Nanni è tornato tra vecchi pallini e attori rodati resta spirito libero e leggero

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 23 aprile 2023

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Spirito libero e leggero. “…Ho sempre reagito andando contro l’onda” dice Nanni Moretti parlando del suo ultimo film “ Il sol dell’ avvenire”. Il regista vuole scuotere specialmente le menti giovani. La musica è un conduttore di emozioni, già dal titolo che ci fa pensare a “Fischia il vento” ma anche all'“Inno dei malfattori”.: “Deh t’affretta a sorgere o sol dell’avvenir…”.

 

E poi Battiato, Noemi, De André, Tenco ed. Aretha Franklin. La storia: un regista, Giovanni, vuole fare un film sul 1956 in Italia in particolare a Roma, ambientato in una sezione del Pci al quartiere Quarticciolo nel momento dell’invasione russa in Ungheria. Viene invitato un circo ungherese “Budavari”( nome che compare in “Palombella rossa”). Il protagonista del film nel film è Ennio (Silvio Orlando) che interpreta un giornalista dell’Unità con la moglie Vera (Barbora Bobul’ova è proprio ungherese), nel film fa la sarta.

 

Come ha reagito il Partito Comunista Italiano con Togliatti? Quanti dubbi sono emersi? Un Partito che aveva due milioni di iscritti, spiega Giovanni al giovane attore sbalordito. Ma la politica è un pezzo del puzzle che Moretti ha costruito per affermare il suo punto di vista su tutto. “Azione”, dice con vigore. Non crede nello streaming e Netflix potrebbe salvare il suo film. Non ne vuole sapere di film dove la violenza è gratuita, ridotta a puro intrattenimento.

La moglie Paola (Margherita Buy) produce un film con un giovane regista che non si pone alcun senso etico nell’uso dell’immagine. Giovanni non resiste “La scena che stai girando fa male al cinema a te che la giri e a noi che la guardiamo” dice e blocca le riprese per otto ore spiegando come si dovrebbe girare un film, chiedendo conferma telefonica a Renzo Piano, Corrado Augias, Chiara Valeri e Martin Scorzese (non riesce a raggiungerlo perché c’è la segreteria).

 

Tante le scene divertenti, l’ironia è sempre presente con le ossessioni del regista per i sabot che accetta solo indossate da Aretha nei “The Blues Brothers”. La figlia Emma musicista che si innamora di un uomo più vecchio di lei, la moglie che lo vuole lasciare. Non è facile lasciarsi, ma Giovanni sente che lei è cambiata. Lui no, mantiene la sua visione del mondo che vuole condividere con tenacia.

 

Alcune delle sue passioni: “Lola” di Jacques Demy, “La dolce vita” di Fellini, “San Michele aveva un gallo” dei fratelli Taviani, la corsa intorno a piazza Mazzini con Pierre (il pluripremiato attore e regista francese Mathieu Amalric), giocare con il pallone, nuotare in piscina, fare cinema, camminare ai Fori Imperiali come nel “Il quarto stato” e sentirsi libero.

 

Il film è candidato al Festival di Cannes 2023.

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