L'arte dialoga con la scienza in ''Human brains-culture and consciousness'' con Fondazione Prada
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
“La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre”(Albert Einstein). Ma le neuroscienze sono al servizio dell’umanità? E fino a dove ci spingeremo? L’arte creata con l’intelligenza artificiale, già messa all’asta, avrà successo? L’interesse per gli studi sulla coscienza sta aumentando.
Ora più che mai (le patologie crescono), ci stiamo mettendo nelle mani degli scienziati. Miuccia Prada, presidente della Fondazione Prada, attenta promotrice di interazioni fra culture, ha realizzato l’iniziativa “Human Brains” con la collaborazione di un’equipe di esperti come Giancarlo Comi (presidente del comitato scientifico) e il filosofo Massimo Cacciari.
Cinque incontri in streaming dove neuropsichiatri, filosofi, antropologi, psicologi si confrontano per spiegare cos’è la coscienza e confrontarsi con i risultati raggiunti. Per creare un rapporto trasversale tra l’arte e la scienza come ci insegna il maestoso Leonardo Da Vinci. Un convegno, ovviamente online, “Culture and Consciousness - Cosa non sappiamo della coscienza?” mostra la forza dell’arte che collega i saperi.
Percorso dialettico che ci mette in luce come l’arte e la scienza siano simili nella loro essenza. Cinque discussioni in una conferenza-web che si è svolta dall’8 al 12 novembre ora in rete per tutti (Qui info).
Progetto multidisciplinare in cui si incontrano in rete i massimi esperti delle neuroscienze. Esperti di fama internazionale tra cui il neurolinguista Andrea Moro, lo psicologo cognitivo Stanislas Dehaene, Mavi Sanchez, neuroscienziata, Jean Pierre Changeux, neuropsicologo, l’antropologo Ian Tattersal, il neuroscienziato Idan Segev, il filosofo della scienza Michele Di Francesco e il neuropsichiatra Giulio Tononi, nato a Trento e ora uno dei massimi esperti in campo mondiale, che interviene dalla California con immagini evocative da Michelangelo a Friedrich, parlando di coscienza e sogni. “Noi scienziati possiamo manipolare i neuroni” dice, mentre Di Francesco si sofferma sulla “centralità dell’esperienza vissuta”.
“Questo progetto per me è una sfida” sottolinea Miuccia Prada. Dopo venticinque anni la Fondazione Prada, in questo periodo oscuro per l’arte, si proietta in un futuro ricco di iniziative. Human Brains, tre momenti in tre anni.
Dopo “Culture and Consciousness”nel 2021 secondo capitolo a Milano, per un convegno internazionale che confronterà alcuni fra i più prestigiosi istituti internazionali di neuroscienze, si spera in presenza. Terzo momento: una grande mostra curata da Udo Kitelmann durante la Biennale di Venezia 2022, nella sede lagunare di Fondazione Prada, riunirà scienza e cognitività con eventi aperti a tutti.
L’esperienza artistica è necessaria per la sopravvivenza dell’essere umano ed apre le menti all’immaginazione, essenziale per la creatività. In questo momento di pandemia più siamo coscienti e più saremo liberi.