Il Trento Film Festival è alle porte, nell'aria il profumo di spezie africane
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Pronti, attenti, via. La sessantasettesima edizione del Trento Film Festival è alle porte: dal 27 aprile al 5 maggio. Già i numerosi “Avvicinamenti” hanno fatto vendere 230 abbonamenti, 50 in più dell’anno scorso.
Sold out mercoledì 17 aprile, nella sala del Centro cooperazione internazionale dove è stato proposto “Talien”, del regista italo-marocchino Elia Moutamid che è anche l’interprete con il padre. Una sorta di road movie tra l’Italia ed il Marocco. Infatti si introduce il paese invitato in “Destinazione”, del Trento Film Festival.
Dopo il Giappone dell’anno scorso è l’Africa, con il Marocco, il luogo che andremo a scoprire con film, documentari, eventi anche enogastronomici in tutta la città.
Impossibile descrivere tutto il programma del Festival, 140 film, 27 in concorso, forse un po’ troppi se si considera che il Festival di Cannes ne ha 19. Due le parole chiave della sessantasettesima edizione: montagne, culture.
Tante le novità: si torna al cinema matinee, come agli albori del festival. Una nuova sezione: Amici fragili. Fragilità e bellezza della montagna.
Il pubblico viene viziato quest’anno. In piazza Lodron, la mattina caffè per tutti con il “panificio Moderno”. Un nuovo spazio “Rifugio moderno scienza”, per discutere progetti futuri con esperti della scienza.
Poi consigli su quale film scegliere con “Cosa vedo oggi”. Saggia idea. E’ decisamente difficile, con gli innumerevoli film, eventi, inaugurazioni mostre, incontri, sapersi destreggiare nel vasto programma del Trento Film Festival.
Tutta la città è coinvolta e non solo. Anche le uscite diurne e notturne sul monte Bondone per essere protagonisti della montagna e del territorio.
Il presidente Mauro Leveghi, parla dell’importanza della Genziana alla carriera a Cesare Maestri il 29 aprile. La direttrice Luana Bisesti si sofferma sull’incontro del 28 aprile con lo Vito Mancuso autore del libro “La via della bellezza”. E il curatore cinematografico Sergio Fant ricorda l’incontro con le fictions al cinema Vittoria che si replicherà alle 17.
Si sofferma Fant sulle parole chiave del festival: pianeta, pietre, piante, alberi, acqua. I film in concorso da non perdere: “Cielo”, “Queen without land” , “4 years in 10 minutes”. Il curatore cinematografico ha messo in evidenza per l’alpinismo “In memoria” film con alpinisti che ci hanno lasciato per seguire la loro irrefrenabile passione.
E qui ci sta, per fare cultura, anche il regista Francesco Dal Bosco, scomparso da pochi mesi che viene ricordato con un documentario di grande spessore “Apocalisse”. La sessantasettesima edizione del Tff si aprirà con “Amundsen” film di Espen Sandberg. Storia dell’esploratore norvegese a cavallo dei due secoli, ottocento e novecento, alla ricerca di nuovi territori.
Tra documentari, fiction c’è posto anche per un thriller fantascientifico sovietico “Dead Mountainer’s Hotel” di Grigori Kromanov, 1979. C’è spazio per tutti al Tff, Montagna libri, sempre affollato e richiesto nel tendone in piazza Fiera, i bambini e le famiglie verranno accolti al Parco dei mestieri, un appuntamento imperdibile anche per le scuole anche con i film d’animazione spesso di grande pregio.
Grandi aspettative, grandi movimenti di gente, spesso non frequentatori di sale cinematografiche ma sostenitori tenaci degli eventi del Festival. Quindi l’importante è idee chiare, prenotare in tempo, anche online, con le app, perchè tra profumi e musiche africane ci si può perdere, come è accaduto ai protagonisti de “Il tè nel deserto”, del grande Bernardo Bertolucci.