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Il teorema di Margherita: grazie a una donna viene abbattuta l'ostilità dei numeri

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 11 aprile 2024

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

I tempi sono cambiati. Con “Il teorema di Margherita” di Anna Novion, si scardinano gli stereotipi, finalmente è una donna ad essere protagonista in un mondo accademico di soli uomini. 

 

Presentato al Festival di Cannes l’attrice Ella Rumpf riceve il Cesar 2024 come miglior rivelazione femminile dell’anno. Dice la regista: "Ho voluto che il mio film iniziasse mostrando quello che è un problema comune a molte studentesse di matematica: si convincono di non potercela fare perché si muovono in un mondo tutto maschile che le fa sentire parte di una minoranza e dove faticano a trovare il loro posto, a riconoscere a se stesse la legittimità di appartenere a quell’ambiente competitivo".

 

Siamo nell’esclusiva “Ecole normale superieure” di Parigi, detta Ens, dove si lavora con una borsa di studio. Quando la dottoranda Margherite Hoffman (considerata la studentessa modello, intervistata dal giornale scolastico) presenta la sua ricerca sulla congettura di Goldbach, si notano alcuni elementi non chiari. 

 

Le formule vengono contestate proprio dall’avversario Lucas, che prenderà il suo posto. Il freddo professore Warner che la seguiva deciderà di farle continuare la ricerca con un altro docente. Una scelta ingiusta che Margherite non accetta e che la porterà a prendere in mano la sua vita. Prima tutto ruotava attorno alla matematica ed alla sua ricerca.

 

Ora con la conoscenza di Noa, una ballerina eccentrica e bella, lei si ritrova a fare i conti con il suo corpo e con gli uomini. Con disinvoltura Margherite applica la sua intelligenza giocando partite clandestine di Mahjong, con cinesi agguerriti, per pagarsi l’affitto.

 

E’ proprio questo gioco, pieno di stimoli, che la riporta al suo mondo, quello della matematica. Riprende i contatti con Lucas e sarà tutto un crescendo di conquiste. Un drama-comedy capace di imporre una figura femminile che sconvolge gli spazi con la sua passione. 

 

Tutti i muri della casa in cui lei vive con Noa vengono dipinti di nero, per scrivere col gesso formule infinite. Un mondo, quello della matematica, che non dovrebbe lasciare spazio ai sentimenti. Ma non succede così. Il film si avvale della consulenza di esperti matematici come Ariane Mezard, scienziati prestati al cinema, per rendere tutto più reale come le equazioni che vengono scritte con una velocità strepitosa.

 

Con l’attore Jean Pierre Darroussin, icona della regista, Julian Frison Sonia Bonny, insieme ad Ella Rumpf, si realizza un’opera cinematografica che ci fa credere in un mondo migliore per le donne. “Il teorema di Margherita” nelle sale, meglio in lingua originale.

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