Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Essere al posto giusto nel momento giusto. E’ questo il modus vivendi di Ann Veronica Janssens. “Grand Bal-Grande Ballo”, a Pirelli HangarBicocca di Milano dove l’anteprima stampa il 4 aprile è diventata una conversazione itinerante attraverso il percorso costruito dall’artista. Da quarant’anni l’esploratrice spaziotemporale, lavora sul visuale contemporaneo.
Nata a Folkestone, vive e lavora a Bruxelles e nel 1999 e ha rappresentato il Belgio (con Michel Francoise) alla Biennale di Venezia. Tante le partecipazioni ad importanti rassegne internazionali, Pirelli HangarBicocca, le dedica una mostra retrospettiva a cura di Roberta Tenconi. “Grand Bal” è parte del programma artistico concepito dal direttore artistico Vicente Todoli assieme al dipartimento curatoriale.
Negli spazi immensi, una volta sede di una fabbrica per la costruzione di locomotive, dove sono presenti elementi architettonici originali del secolo scorso, lo Shed, le Navate (ospita anche l’opera permanente di Ansel Kiefer “I Sette Palazzi Celesti”) e il Cubo, Janssens trasforma i luoghi in funzione della luce. Per la prima volta vengono aperti i lucernari e anche le porte esterne. L’aria e la luce, come i rumori, entrano e fanno parte del tutto per espandersi e perdersi. Non ci sono limiti e non ci sono confini nelle opere di Ann Veronica.
I fasci di luce naturale sul pavimento, come una meridiana, danno il senso del tempo che passa con “Drops” 2023, intervento site specific (come molti altri), negli specchi rotondi sul pavimento. “Swing” 2000- 2023, tre altalene oscillano dal soffitto, il visitatore viene invitato a salire per lasciare l’impronta del suo corpo. L’altalena è rivestita da una pellicola termoreagente che muta di tonalità al contatto con il calore umano.
Di fronte “Muhka, Antwerpen”, 1993- 2023, opera in divenire site specific, composta da circa 460 fotocopie di fotografie in bianco e nero che documentano costruzioni effimere scattate dall’artista nel corso dei viaggi.
Blocchi di cemento, membrane permeabili al vento, drappi in lamine trasparenti a specchio sospesi e una lunga putrella di ferro lucidata a specchio che fanno da cornice al video in cui viene ritratto l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer (1907-2012), girato nel 2009.
Selezioni di video su monitor a terra che mostrano il rapporto dell’uomo con la luce come la famosa partita di calcio Berlino- Barcellona avvolta nella nebbia. Nebbia che nelle sale finali con la sua impalpabilità ci disorienta: “for Phb” e “Muhka, Angers”. E pensare che a Milano la nebbia sta scomparendo.
Si gioca fra l’assenza di luce e la luce che acceca. I contrasti si annullano. Eclissi filmate da Ann Veronica durante i viaggi in Turchia, Cina, America come “Side” in Turchia il 29 marzo 2006, un tributo al fisico belga Joseph Plateau.
Tra luce e oscurità, il vetro come sperimentazione.
E poi “La pluriennale mètèorique” 1997. Un percorso libero fra e sopra i rotondi sassi sfumati blu e verde dell’Indonesia, dove lei ha vissuto Si possono calpestare per sovrastare gli oggetti che ci limitano, perdere il controllo e sentirsi liberi. Public Program: 15 e 16 aprile Premiere della coreografia Pioverà creata e danzata da Anne Teresa De Keersmaeker alle 19 di 8 maggio: conversazione itinerante in mostra tra Ann Veronica Janssens e Roberta Tenconi.
“Grand Ball”- apertura 5 aprile - dal 6 aprile al 30 luglio - via Chiese 2 Milano - giovedì - venerdì - sabato e domenica 10.30- 20.30- ingresso gratuito. In mostra fino al 30 luglio anche Gian Maria Tosatti.