Dalla Centrale di Fies al Leone d'Oro alla carriera alla Biennale di Venezia
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
La danza esplora il movimento. Il performer Alessandro Sciarroni esprime la contemporaneità.
L’artista riceverà per la prima volta come italiano il Leone d’Oro alla carriera per la danza alla Biennale di Venezia 2019. Sciarroni, marchigiano nato nel 1976, è conosciuto in Trentino per gli spettacoli proposti in ripetuti anni alla Centrale di Fies-Drodesera (manifestazione ideata e curata dalla famiglia Boninsegna-Sommadossi).
Nel luogo speciale della centrale, alla fine di luglio, ogni anno, gli artisti conosciuti e non, mostrano le loro performances.
Uno spazio teatrale insolito, tra turbine e sale comando, si aggirano i talenti (grazie a selezioni meticolose)che diventeranno famosi nel tempo. Sciarroni, nel 2011 per esempio, in “Joseph”, danza solo di spalle al pubblico, rappresenta la solitudine dell’essere che s’incontra con se stesso. E poi “Folk-s”, danza folk, dove il ritmo lo porta a seguire movimenti ridondanti, la danza di durata (turning).
Nel 2013, “Untitled” riflette sull’arte della giocoleria. Una ricerca sulla resistenza del corpo. Il toss Juggling (lancio di oggetti) tra concentrazione e disciplina.
Ci mette alla prova l’artista, una prova di resistenza che è una crescita interiore. La sua matrice duchampiana lo porta a produrre opere fotografiche, artista visivo, in mostra proprio alla Centrale di Fies.
Il suo impegno, meritatamente premiato, sarà stimolo per continuare per raggiungere livelli sempre più alti. L’arte contemporanea cerca nuovi modi per stupire per crescere. Sciarroni con un’esplosione di energia, del suo corpo esile, ma forte, con lo sguardo fiero, ci trasmette l’entusiasmo dell’universo.