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Dal disegno preparatorio, solo accennato, all’uso dell’acquarello granulato: la mostra "Paesaggi del Pensiero" di Luigi Meregalli

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 12 giugno 2024

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Rapide velature si diffondono sul foglio di carta bagnato. Dal disegno preparatorio, solo accennato, all’uso dell’acquarello granulato.

 

E’ la mostra “Paesaggi del Pensiero”, di Luigi Meregalli. L’acquarello è una tecnica antica che vede il suo apice nella fine del XVIII secolo con i paesaggi di William Turner.

 

La tecnica approfondita da Meregalli, porta ad effetti visivi contemporanei. L’esposizione alla Galleria Craffonara è stata presentata da Roberta Bonazza. La curatrice esprime cosa le opere le suscitano: “…Si desidera entrare in paesaggi vibranti di vento e di luce, camminare lungo le linee che portano lontano, sostare sotto un grande albero, passare attraverso un bosco, ascoltare il silenzio o stare lì fermi in contemplazione…”.


La sperimentazione di Meregalli è una lunga ricerca, fatta di sbagli e di risultati voluti. L’acquarello nasce come tecnica veloce per dipingere all’aria aperta; non per Luigi che lavora in studio per spaziare in luoghi della mente, con gesti decisi, mostrati nel bel video, curato dalla figlia Eleonora.


Un paesaggio sobrio, come Luigi, che dipinge bassi orizzonti per dare importanza al cielo ed alle nuvole. Scenari che evocano le origini del pittore, la Lombardia di Carate Brianza. Nel cuore anche i paesaggi veneti, la laguna di Venezia, boschi e sentieri incolti, ricordi di momenti vissuti.


Tanta nostalgia nei terreni sfumati e negli alberi aggrovigliati dove i segni e le linee giocano fra i chiari e gli scuri per liberare lo sguardo. Meregalli, pittore da più di quarant’anni, vive a Riva del Garda ed è socio del Gruppo Amici dell’Arte di Riva; dal 2012 al 2017 ha ricoperto la carica di presidente dell’associazione.


E’ docente di corsi di pittura ed acquarello; parecchie sono le mostre personali e collettive in Italia ed all’Estero. Scrivono di lui Nicoletta Tamanini: “ Una padronanza tecnica davvero rara e sorprendente, frutto, come detto, di quotidiana, paziente sperimentazione…” e Fiorenzo Degasperi: “…Ogni lavoro è un soffio vitale, complice la luce. Lo spettatore è lì, di fronte ma nello stesso tempo dentro l’opera…”

 

Per fermare la luce ed immaginare orizzonti lontani oltre i confini del tempo. La mostra sarà aperta fino al prossimo 18 giugno alla Galleria Civica G. Craffonara - Giardini di Porta Orientale – Riva del Garda.

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