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Arte a San Leonardo: un dialogo tra ricerca e identità

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 16 marzo 2024

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

L’arte è di casa alla Tenuta San Leonardo. Dopo “L’attesa non è tempo sprecato” di Simone Berti, è la volta di “La rivoluzione del tempo profondo” di Marzia Migliora.

 

La Tenuta San Leonardo, produttrice di vini da quasi trecento anni, si mette in gioco aprendo nuovamente gli spazi agli artisti contemporanei.

 

Il progetto voluto da Ilaria Tronchetti Provera e dal marito Anselmo Guerrieri Gonzaga, curatrice Giovanna Amadasi, ha l’intento d’invitare ogni anno, un artista differente.

 

Il risultato è la creazione di un libro in edizione numerata e di un’etichetta, che veste un lotto a tiratura limitata a 999 di bottiglie di San Leonardo dell’annata 2019, presentata in anteprima per l’evento artistico.

 

Il 14 marzo è stata presentata l’iniziativa a Palazzo Taverna a Roma. La seconda edizione vede la partecipazione di Migliora, che ha realizzato tre etichette per un unico vino.

 

Nata ad Alessandria nel 1972, Marzia vive e lavora a Torino. Per un certo periodo è stata ospite in Tenuta per condividere la sua ricerca con gli elementi naturali del territorio di Borghetto, dove è stato coinvolto anche il Muse, in particolare Massimo Bernardi paleobiologo.

 

Una ricerca che vede Marzia esprimersi con un linguaggio che si muove verso le relazioni fra ambiente, animali, piante ed esseri umani. “La rivoluzione del tempo profondo”, titolo ispirato al pensiero del geologo James Hutton, tende a conoscere il territorio in cui si lavora per scoprire come sia a volte imprevedibile; come la scoperta del tartaro, protagoniste delle opere.

 

Il colore viola che spicca sui disegni, è dato da questo minerale, residuo tutto naturale della vinificazione, solitamente trattenuto sul fondo delle botti. Il territorio di San Leonardo viene esplorato dall’artista fin dal mese di ottobre 2023, per “leggere le rocce” come dice Migliora.

 

Vuoi raccontare come è nato il progetto?”, chiede Giovanna Amadasi. “Come tutti i miei lavori, nasce dallo stare, dal farsi sorprendere da un luogo, dalla sua temporalità, dalla sua forma, dalla sua natura, da quello che è, è stato e potrà essere”, dice Migliora.

 

Il risultato ci mostra la voglia di penetrare la stratificazione del tempo, con delicatezza, con leggerezza, strofinandola, per far emergere le forme, i dettagli nascosti e comunque scorgere profili di spermatozoi, di cellule, di microorganismi, di profili, che dialogano fra loro.

 

"Un macro e micro sistema, una comunità vivente e le sue relazioni reciproche, la storia di un mondo condiviso, un potenziale alfabeto per una comunità composta da persone, animali, piante e spazi", per Marzia.

 

Lei ci tiene a dire che chi distrugge o avvelena la Terra, distrugge ed avvelena anche il nostro corpo. Un pericolo, che è anche denuncia, rivolto a tutti gli esseri umani ed alla loro fragilità.

 

Tre tavole, 140 x 103 cm., tecnica mista in rilievo su carta, sono il prodotto di questo messaggio. Lo sfondo è bianco, composto da strisce di carta assemblata e sovrapposta verticalmente, le linee in continuità, mostrano il profilo montuoso e la complessità del territorio.

 

Una stratificazione tra le polveri dei minerali; cristalli di tartaro dalla terra al vino e a noi. Partendo dalle tre opere, l’artista ha realizzato in collaborazione con Lungomare, un libro in 200 copie numerate in forma di ‘leporello’, un oggetto tridimensionale che si può trasformare in un piccolo paesaggio, da esporre negli interni di casa.

 

Le tre etichette realizzate dai dettagli, in rilievo su carta, fanno parte di un’asta - il via alle ore 12 del 15 marzo e per un periodo limitato di sole 48 ore - per un’edizione limitata di 999 bottiglie di San Leonardo 2019.

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