Abbonati a +25% e affluenza da tutto esaurito per la Mostra del cinema di Venezia. Il Trentino protagonista con "Vermiglio", premiato con il Leone d'Argento
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Edizione da tutto esaurito. Affluenza di presenze e il 25% in più di abbonamenti, nonostante il costante aumento dei prezzi nei prodotti alimentari e nella ristorazione, per non parlare dei botteghini di strada.
Non sono mancate le giuste polemiche di Nanni Moretti sul palco “contro la pessima legge sul cinema”, premiato per il restauro del suo cult “Ecce bombo”. Ed i colpi di scena con cambiamento del Ministro della cultura, ora Alessandro Giuli per le gossip dimissioni di Gennaro Sangiuliano. The show must go on.
L’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha visto una folla incessante acclamare i propri idoli. Tantissimi divi hollywoodiani celebrati con la Coppa Volpi a Nicole Kidman protagonista di “Baby girl” di Halina Reijn, convincente grazie al finale.
Un premio che poteva essere meritatamente di Fernanda Torres interprete commovente del film di denuncia “Ainda estou Aqui” di Walter Salles; Maurilo Hauser e Heitor Lorega hanno però ricevuto il premio per la miglior sceneggiatura.
Isabelle Huppert presidente della Giuria assegna con orgoglio la Coppa Volpi all’attore simbolo francese Vincent Lindon per il drammatico “Jouer aver le feu” di Delphine Coulin e Muriel Coulin. Già la giuria di giovani provenienti da tutta Italia aveva premiato il film con il Leoncino d’Oro, 36esima edizione, istituito da AgiScuola.
L’Italia riceve il Leone d’argento - Gran Premio della Giuria con “Vermiglio” di Maura Delpero (uscirà nelle sale il 19 settembre). Una storia ambientata in Val di Sole, nel paese di Vermiglio, l’ultimo anno della seconda guerra mondiale, tutta strettamente in dialetto. Un sogno che si avvera per la regista. La filmmaker bolzanina, al suo secondo lungometraggio di fiction, è sul palco con mostri sacri come Pedro Almodovar che vince il Leone d’Oro con “The room next door”, una storia di grande amicizia e condivisone che ha per tema l’eutanasia.
E il Leone d’Argento-Premio per la miglior regia va a Brady Corbet e al suo tormentato ed apprezzato dalla critica “ The Brutalist” ( proiettato inaspettatamente al Festival in pellicola 70mm). Ma la grande rivelazione è stata la giovane regista statunitense Sarah Friedland con il suo “Familiar touch” presentato nella sezione Orizzonti.
Il film vince il Leone del Futuro Premio Venezia opera prima “Luigi de Laurentiis”, il Premio Orizzonti per la miglior attrice, Kathleen Chalfant ( che ha vinto pure il premio della Critica Indipendente-XVIII edizione “Premio Bisato d’Oro 2024”) e il Premio Orizzonti per la miglior Regia.
Siamo a New York, un’elegante ottantenne dovrà fare i conti con i cambiamenti nella sua quotidianità, lasciare la sua confortevole casa ed essere dolcemente accompagnata verso la casa di riposo: un luogo conflittuale ma al tempo stesso di rinascita. Una clinica esclusiva con qualche debolezza nella vigilanza; Ruth, correndo verso la normalità, si troverà in un supermercato dove potrà finalmente toccare il cibo da lei liberamente scelto.
Lei, una donna senza età, rifiuta i ruoli di madre, di paziente, di anziana e deve convivere con la sua demenza senile. A volte affiorano i ricordi, dove si rafforzano le sue competenze come saper cucinare. La regista Sarah Friedland (teniamola d’occhio) è nata a Los Angeles ed ha trentadue anni; ha iniziato la carriera collaborando con autori come Steve McQueen.
La solare filmmaker, lavorando come badante per artisti newyorkesi con problemi di memoria, ha voluto mostrare il rapporto speciale che si può instaurare con queste persone. “Certi giorni mi trattavano come una badante, altri come una nipote o un’amica.” La regista è anche coreografa ed ha mostrato l’intimità di Ruth con il figlio architetto (toccante la scena di loro due abbracciati amorevolmente avvolti nel ballo), con il linguaggio della danza.
La location è Villa Gardens, una comunità di pensionati con assistenza permanente in California che hanno partecipato alle riprese come cast. Quasi umoristica la californiana Kathleen Chalfant-Ruth - dimostra con profonda ironia di saper giocare con il dramma della demenza senile con fascino ed eleganza, facendo ridere e sorridere, con grande dignità. "Familiar touch" è distribuito da Memento International.