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Cultura

Salgono in montagna per recuperare e reinventare una vita da “Donne Rurali”: ad Anversa degli Abruzzi nasce un'associazione che promuove attività femminili

Venendo perlopiù da altrove, queste donne si sono fermate ad Anversa degli Abruzzi per recuperare e reinventare una vita da "Donne Rurali". L’associazione nasce per organizzare e sostenere attività realizzate da donne che mettano al centro il rurale inteso come stile di vita, modello economico e sociale, puntando su pratiche di vita e lavoro sostenibili che si ispirano al buen vivir sudamericano. L’iniziativa di lancio è stata una raccolta di erbe spontanee invernali per recuperare memoria, gesti e sapienze legate alle erbe

di
Francesca Sabatini
22 aprile | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

È un sabato mattina di inizio marzo nelle montagne di Anversa degli Abruzzi. Come altrove, anche qui sembra che l’inverno si sia dimenticato di arrivare e una coda di freddo ci raggiunge, inaspettata. In lontananza, la Maiella svetta: macchiata di neve, minacciosa e bellissima, mostra un cappello violaceo di maltempo. Siamo dirette all’iniziativa “Erbe invernali. Raccolta e catalogazione”, organizzata dalla costituenda associazione Donne Rurali. Poco prima di raggiungere Anversa, un bar-alimentari cattura la nostra attenzione. All’interno, una signora prepara due caffè. Mentre con fatica armeggia alla macchina, racconta i suoi dolori e un infortunio alla spalla. Siamo lì da cinque minuti e la signora piange per una stanchezza che forse non sa a chi raccontare. Le lasciamo degli antidolorifici e le chiediamo come si chiama. Risponde con un bacio sulla guancia e un nome di frutta, insolito e dolce come lei.

 

Anversa degli Abruzzi, 312 abitanti in provincia dell'Aquila, è un piccolo paese di montagna nella Riserva Naturale Guidata Gole del Sagittario, in un punto mediano tra il Parco Naturale Regionale Sirente Velino, il Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise e il Parco Nazionale della Maiella. Affacciata sulle gole profonde del fiume Sagittario, alle spalle del monte Genzana, Anversa è un luogo in cui si incontrano e connettono persone, attività e visioni.

L’iniziativa “Erbe invernali. Raccolta e catalogazione” organizzata da Donne Rurali si svolge nel Bioagriturismo La Porta dei Parchi, gestito da Manuela Cozzi e Nunzio Marcelli e connesso alla Cooperativa ASCA, conosciuta nel mondo della pastorizia appenninica – e non solo – per diverse iniziative di valorizzazione delle attività zootecniche. Dalla costituzione dell’Associazione Regionale Produttori Ovi-Caprini per migliorare le condizioni lavorative nel settore, fare formazione sulle attività zootecniche e tutelare le pratiche produttive tradizionali, fino alla campagna – sostenuta con altri allevatori come Gregorio Rotolo di Scanno e Giulio Petronio di Castel del Monte – per far riconoscere la transumanza come patrimonio immateriale UNESCO. La Cooperativa è poi diventata famosa per il progetto “Adotta una pecora” in cui, sostenendo le spese di allevamento di un ovino, si finanzia la produzione di agnello, latte, formaggi, ricotta, lana e, con il pascolo, si contribuisce alla salvaguardia di una porzione di territorio. Recuperando il concetto tradizionale di allevamento – estensivo, biologico, con razze rustiche locali – Manuela Cozzi, Nunzio Marcelli e la figlia Viola Marcelli hanno riportato la pastorizia alla sua dimensione multifunzionale: valorizzazione delle risorse ambientali locali, conservazione dei saperi tradizionali, tutela del paesaggio e didattica.

 

La Porta dei Parchi non è solo luogo di passaggio tra alcune tra le maggiori aree protette d’Abruzzo, è anche un porto di arrivo che negli anni ha accolto persone che, da luoghi diversi, hanno scelto queste montagne per i propri progetti di vita e di lavoro. Tra queste, ci sono le fondatrici dell’associazione “Donne Rurali”. Riunite qualche mese fa intorno a un tavolo del Bioagriturismo, Federica, Benedetta, Elisabetta, Alisia, Lidia, Viola, Manuela, Tiziana e Viviana hanno deciso di mettersi insieme e fondare un’associazione che promuova attività femminili del territorio di Anversa degli Abruzzi. Venendo perlopiù da altrove, queste donne si sono fermate in questo territorio di montagna per recuperare e reinventare una vita da donne rurali. L’associazione nasce, infatti, per organizzare e sostenere attività realizzate da donne che mettano al centro il rurale inteso come stile di vita, modello economico e sociale, puntando su pratiche di vita e lavoro sostenibili che si ispirano al buen vivir sudamericano.

 

L’iniziativa di lancio è una raccolta di erbe spontanee invernali per recuperare memoria, gesti e sapienze legate alle erbe. L’iniziativa comincia nel sole incerto di un temporale in arrivo. Andrea Giavara del circuito italiano delle “Case delle Erbe” guida un momento di raccolta e riconoscimento di erbe marzoline: l’ombelico di venere, il tarassaco – ottimo per il fegato e per la diuresi – la ruchetta violacea, la senape selvatica dall’odore di zolfo, il cardo mariano e il papavero. Ancora, la cicoria selvatica che anticamente era ritenuta sacra perché, nella stessa giornata, contemplava morte e rinascita dal momento che il suo fiore in estate si chiude e si apre per ripararsi dal sole. Infine, la malva che per la tradizione popolare significa “male va” e ha proprietà lenitive, antidolorifiche, antipiretiche e digestive.

Tra un’erba e l’altra, scopriamo alcune delle fondatrici dell’associazione: le Donne Rurali presenti in questa giornata.

 

Federica Caniggia, piemontese di Collegno, ha conosciuto Anversa nell’estate del 2022, al seguito di alcuni amici. Poco dopo, ha deciso di completare il suo percorso di formazione in Scienze Forestali ed Educatrice nelle montagne di Anversa, dove è stata accolta come woofer a La Porta dei Parchi. Dopo i primi mesi, ha trovato – non senza difficoltà – casa e ha cominciato a progettare le sue attività di educazione ambientale e immersione forestale. 

 

Benedetta Morucci, metà toscana e metà friulana, è cresciuta in Veneto e da qualche anno vive e lavora ad Anversa dove, grazie al bando RestartApp della Fondazione Garrone, ha avviato “Lamantera”. La sua azienda produce semilavorati e indumenti di lana fatti con tinture vegetali e materia prima della Cooperativa ASCA. Come racconta un bel reportage de “Il Germe”, in mancanza di una filiera locale, da Anversa Benedetta ha ricostruito la sua filiera: il lavaggio e la tintura nel biellese, il lanificio per la filatura nel trevigiano, lo stabilimento per la maglieria nel pratese e quello per la calzetteria nel bresciano. Questa filiera dislocata dimostra, al contempo, che un piccolo paese di montagna non ha filiere produttive complesse che permettano produzioni ad alto valore aggiunto, ma che, a certe condizioni, è inserito in reti translocali interessanti.

 

Anche Elisabetta Naborri – marchigiana di origine e vissuta in Inghilterra, Australia e Portogallo lavorando nella cooperazione internazionale e in progetti educativi – è approdata in Abruzzo di recente. La notte del 7 marzo 2023, in una yurta della Cooperativa ASCA lungo il fiume Sagittario, ha capito che dopo aver viaggiato tanto Anversa avrebbe potuto essere un luogo dove rimanere e radicarsi. La natura che circonda il paese nella sua ricchezza e accoglienza l’ha colpita e l’ha motivata a prendere casa ad Anversa, da dove offre attività di meditazione e naturopatia     .

 

Alisia e Lidia Stracco sono italo-venezuelane, figlie di emigrati abruzzesi. Dopo aver vissuto in Venezuela, sono tornate ad Anversa, paese di origine della famiglia, iniziando a lavorare al Bioagriturismo. Lidia è laureata in Economia e commercio, Alisia in Ingegneria elettronica e sono venditrici di formaggi esperte e solari, con il cuore diviso tra qui e altrove.

 

La giornata prosegue con un pranzo e un laboratorio di trasformazione delle erbe. In due ore facciamo un viaggio tra tisane, decotti, estrazione di oli essenziali e tinture madri. Afferriamo elementi basilari di tecniche complesse che richiedono pazienza, conoscenza dei tempi di fioritura, racconti delle nonne e pure un po’ di chimica. Il pomeriggio si conclude con piccole trasformazioni casalinghe che sopravvivono grazie al racconto: gesto di cura e trasmissione di conoscenze. Un gesto tipico di quella vita di montagna che ha sempre prodotto – e continua a produrre – saperi locali, specifici e contestuali. Chimici, e pure un poco magici.

 

Dopo questo evento, nei prossimi mesi l’associazione organizzerà altre attività nel territorio di Anversa degli Abruzzi: laboratori di lavorazione della lana, workshop di immersione forestale, percorsi di educazione esperienziale in natura per bambini e bambine, e così via. Osserveremo le attività di “Donne Rurali” per capire in che modo questo gruppo, eterogeneo per età, professione e provenienza, porti avanti le pratiche di donne, unite per il buen vivir nelle montagne profonde di Anversa.

 

 

Immagine in copertina di Tiziana Cantelmi Ti Castles

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