Contenuto sponsorizzato
Cultura

L'oro viola che tiene viva una tradizione antica: storia dell'Antica Distilleria Cugge e della lavanda in Valle Argentina

Le sorelle Patrizia e Rita Cugge sono le titolari dell'Antica Distilleria Cugge, con cui custodiscono e rinnovano l'economia della coltivazione, raccolta e distillazione della lavanda montana del Ponente ligure, producendo oli essenziali naturali e cosmetici con le erbe della Valle Argentina

di
Erica Balduzzi
08 giugno | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Nell'aria rarefatta dell'estate alpina, il profumo di lavanda è intenso e corposo, i cespugli violetti un viavai di api ronzanti nel sole. Le persone si piegano, falcetto alla mano, e a grandi manate tagliano le spighe color indaco e lanciano i fiori sui covoni, la cui mole si staglia sui larghi teli stesi a terra, chiamati cùi. Quando un covone è sufficientemente alto, uno degli uomini si china, unisce i lembi del telo, si carica l'enorme fagotto sulla schiena e lo svuota sul pianale del camion, ormai strapieno di lavanda. Patrizia Cugge osserva la raccolta con aria assorta, poi si china a sua volta e prosegue, metodica, un cespuglio dopo l'altro. Siamo in alta Valle Argentina, nel Ponente Ligure, per la precisione nell'alpeggio di Drego, a oltre mille metri di quota: da quassù si scorge il mare, e quando l'aria è limpida persino la sagoma della Corsica. Ma alle spalle ci sono le montagne più alte di Liguria, sequele ombrose e ripide di valli scaldate dal sole mediterraneo, che ingentilisce il clima e permette la crescita e la coltivazione di quello che è stato definito l'oro viola del territorio: la lavanda.

 

La tradizione della lavanda in Valle Argentina

Ho conosciuto Patrizia Cugge l'estate scorsa, durante i giorni concitati della raccolta dei preziosi fiori che stanno alla base dell'attività dell'Antica Distilleria Cugge, l'attività familiare che lei e la sorella Rita portano avanti ad Agaggio Inferiore, nell'imperiese. Un'attività che – mi spiega mentre la seguo tra i fiori dal profumo inebriante, disposti in lunghe file e rivolti a sud – si ricollega alla tradizione della raccolta della lavanda selvatica radicatissima in queste vallate, e che per lunghi decenni ha costituito un'economia popolare significativa per le famiglie del territorio. «La lavanda selvatica della Valle Argentina era pregiata» spiega Patrizia «E per la gente del luogo era molto importante, perché aiutava ad arrotondare e a fare fronte alle spese impreviste. Chi raccoglieva la lavanda, qui in quota, passava anche la notte accanto ai suoi cùi, per essere certo che nessuno rubasse il suo raccolto e lo rivendesse. Alcuni distillavano l'olio essenziale in proprio, con alambicchi rudimentali, ma la maggior parte dei raccoglitori vendeva direttamente i fiori alle distillerie, in Francia e sulla costa».

Il merito per lo sviluppo di questa piccola economia domestica montana è soprattutto del clima: alpino, certo, ma dalle venature mediterranee. Si sente nell’aria, nel vago senso salmastro che resta nelle narici. La Liguria, si sa, è terra sottile di mare e di montagna, ed ecco allora che l’influsso rivierasco quassù crea la magia: erbe officinali e aromatiche intensissime, e ad altitudini inaspettate. La lavanda selvatica ne è la regina: cresce a ispidi mazzi tra l'erba, punteggia i prati con chiazze azzurre e viola ed è presente nelle storie degli anziani abitanti dei paesi. «Quando si distillava la lavanda, si sentiva il profumo in tutto il paese» racconta ad esempio Stefano Caponi, del paese di Carpasio. «L'acqua residua dalla distillazione dell'olio essenziale veniva poi usata dalle donne per lavare le lenzuola, gli abiti e le case. L'olio essenziale, invece, scendevamo a venderlo sulla costa».

Una storia di famiglia

Patrizia e Rita Cugge hanno dunque raccolto il testimone di un lavoro che in realtà, da queste parti, è sempre stato presente. L'Antica Distilleria Cugge è oggi la più antica delle piccole realtà che coltivano e distillano lavanda in zona: fu fondata a fine Ottocento dal nonno, Giuseppe “Pepìn” Cugge, che come molti altri abitanti del territorio tra la fine di luglio e l'inizio di agosto saliva tra i 1000 e i 1200 metri di altitudine in cerca di lavanda selvatica. Il vero cambio di passo all'attività fu però impresso dal padre delle sorelle Cugge, che la lavanda provò anche a coltivarla, anziché limitarsi a raccoglierla, e allestì due campi in uno dei luoghi più incontaminati della Valle Argentina, la località Drego. «Io e mia sorella abbiamo preso in mano la distilleria quando nostro padre decise di smettere» spiega Patrizia «L'avvento della chimica nell'industria profumiera aveva infatti fatto calare drasticamente la richiesta di olio essenziale naturale, più pregiato ma anche più costoso rispetto a quello di sintesi. Ma per noi, questa attività era un retaggio di famiglia, oltre che un condensato di tradizioni del territorio. Non potevamo lasciarla andare».

Un prodotto naturale

Per Patrizia, il legame con la tradizione è importantissimo. Non tanto per passatismo, quanto piuttosto perché ritiene che il valore del prodotto stia nel suo essere naturale, nutrito dal clima, dall'aria e dalla terra del territorio che ne determina le caratteristiche. «Tutto il processo di coltivazione, raccolta, lavorazione viene effettuato a mano e nel modo più naturale possibile, come una volta. I campi non hanno mai conosciuto alcun prodotto chimico e per tagliare i fiori usiamo i falcetti, nessun altro macchinario» specifica Patrizia. «Quest'oggi siamo in piedi dalle quattro del mattino, perché la raccolta va effettuata quando la pianta è nel massimo del suo periodo balsamico e quando il sole è ancora basso». La seconda parte della giornata sarà dedicata all'estrazione dell'olio essenziale: «Distilliamo in corrente di vapore, con fuoco di legno di castagno. E la distillazione va fatta subito, immediatamente dopo la raccolta, altrimenti si perdono gli oli essenziali della pianta». Oggi l’Antica Distilleria Cugge produce olio essenziale di lavanda e altre erbe officinali, come il rosmarino o l’alloro, oltre a idrolati e a una prima linea di prodotti cosmetici, privi di parabeni e petrolati e assolutamente eco-bio.

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Sport
| 22 gennaio | 13:00
Donato al Museo etnografico Dolomiti, è stato esposto dopo un’accurata ripulitura e manutenzione che lo ha portato all'originario splendore
Ambiente
| 22 gennaio | 12:00
Beatrice Citterio, ricercatrice in trasformazioni territoriali alla libera università di Bolzano, è ospite della nuova puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia
Sport
| 22 gennaio | 11:00
Ad imporsi è stata la Svizzera, che annoverava tra le proprie fila anche ex calciatori di assoluto livello come Benaglio, Mehmedi, Chapuisat e Frei, che in finale ha piegato per 8 a 6 la Germana. L'evento si disputa dal 2010, è giunto alla 13esima edizione e richiama un gran pubblico nella città del Canton Grigioni
Contenuto sponsorizzato