Apre libreria a 1200 metri. Tosi: “La grande sfida di oggi è restare, provare a immaginare un futuro nel luogo in cui si è nati”
Il prossimo fine settimana (13-14 aprile) verrà inaugurata la stagione della libreria Alpe Colle: "La montagna non dev’essere una ‘toccata e fuga’, ma ci dev’essere un presidio permanente di idee e di relazioni"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Il prossimo fine settimana (13-14 aprile) verrà inaugurata la stagione della libreria Alpe Colle, che rimarrà aperta tutti i fine settimana (dalle 10.00 alle 19.00) fino a ottobre, mentre in novembre e in dicembre solo la domenica.
La libreria si trova in un alpeggio di passaggio (l’Alpe Colle appunto) che per secoli ha collegato il Lago Maggiore con le montagne cannobine e con la Valle Intrasca. In quest'area, in stato di progressivo abbandono a causa dello spopolamento, Marco Tosi ha dato vita a un progetto culturale che può vantare pochi precedenti, sviluppando un’attività imperniata su libri e cultura a quota 1238 metri.
“La montagna non dev’essere una ‘toccata e fuga’ – spiega Tosi a L’AltraMontagna – ma ci dev’essere un presidio permanente di idee, di relazioni, e di situazioni dalle quali poter raccontare la storia delle nostre montagne, da dove arriviamo, da dove prendono forma certi concetti che oggi cerchiamo di fare nostri”.
“Da parte mia cerco di portare in montagna cultura attraverso i libri – prosegue –. Un discorso culturale che spesso da un punto di vista promozionale in montagna è venuto meno. Provare a costruire le fondamenta sociali e territoriali a partire da questi strumenti credo sia la sfida del nostro tempo. Una sfida affascinante, difficile, che deve parlare di quotidianità e di presenza sul territorio.
La montagna non è solo una meta turistica o un luogo dove fare sport, ma un universo più ampio dove si muovono tantissime sinergie che possono oggi portare lavoro, scelte di vita diverse, e sicuramente una prospettiva di qualità verso il futuro”.
“La grande sfida di oggi è restare, provare a immaginare un futuro nel luogo in cui si è nati”, conclude Tosi.
Da quest’anno i fruitori della libreria potranno fare affidamento su un nuovo sito per rimanere aggiornati su iniziative e attività. Proprio nel sito viene raccontata anche la storia della libreria, i suoi sviluppi e gli intenti etico-culturali da cui è nato il progetto. Una sorta di manifesto d’intenti che riportiamo qui di seguito:
Il progetto della Libreria Alpe Colle nasce nel 2014 come idea di territorio, relazioni e cultura. Un progetto professionale costruito stagione dopo stagione per tornare a vivere le montagne intorno al Lago Maggiore. I libri sono strumento di questo cambiamento, sono strumento per creare lavoro e promuovere le terre alte attraverso creatività, impegno e passione. La grande sfida di oggi è restare, provare a immaginare un futuro nel luogo in cui si è nati. La crisi della provincia italiana negli ultimi vent’anni ha impoverito tanti territori dal punto di vista dei rapporti umani, delle capacità e delle risorse legate a intere generazioni che per diversi motivi hanno dovuto abbandonare paesi, borghi e cittadine per confluire nelle grandi città o andare all’estero.
L’avamposto di libri in alpeggio, l’idea di far nascere lavoro e qualità in montagna cerca di scardinare anno dopo anno proprio questo assunto del dover per forza spostarsi altrove. Una sfida non semplice, una sfida capace di generare sinergie tra diverse realtà poichè un territorio montano deve saper tenere aperto il dialogo con le città e allo stesso tempo non ripiegare su di esse ma strutturarsi come soggetto indipendente, aperto a un confronto, ponendo istanze, ospitalità, cultura, tradizioni, tecnologie e nuove visioni del mondo.
Le Alpi devono imparare ad ammirarsi e ascoltarsi. Non devono considerarsi solo un paramento turistico o ludico-sportivo bensì saper tenere insieme tutte le loro anime per tornare a porre un equilibrio tra la dimensione verticale e quella orizzontale. Le terre alte sono vette, versanti scoscesi, cime da conquistare ma anche alpeggi, villaggi, pascoli, vallate e tutte quelle zone abbandonate che per secoli hanno accolto il rapporto tra uomo e natura.
Tornare oggi a lavorare in montagna significa anche rimettere al centro questo paradigma. Noi da anni lo stiamo facendo con i libri, questa è la nostra bussola per custodire un patrimonio di boschi, prati e antichi sentieri; un patrimonio che non deve tradursi per chi arriva da fuori nella settimanale visita a un acquario, o alla percezione di qualcosa in via di estinzione ma che sia rapporto di conoscenza, scoperta e reciprocità. Dimensione dinamica e concretezza sul ritmo delle stagioni e sul benessere vissuto durante una passeggiata o leggendo un libro all’ombra di un faggio.
Per chi invece già abita in montagna tutto ciò deve rappresentare la cura della quotidianità per generare capacità di relazione, consapevolezza sul proprio ambiente e tanta umanità in grado di stabilire un compromesso che contenga movimento e saggezza, energia e tempo, lavoro e intelligenza sociale. Dal 2014 abbiamo fatto questa promessa alle nostre montagne cercando anno dopo anno di viverle attraverso spirito e cultura, spontaneità e progettazione per garantire un presente e un futuro che possano avvicinare le nuove generazioni a queste bellissime terre.