Sotto Natale è tempo di imbottigliare il nocino, un liquore "mitico", la cui ricetta è tramandata di generazione in generazione. Il racconto di un legame tra alberi ed esseri umani attraverso le tappe e le attese necessarie per realizzare il popolare digestivo (o "medicina" per il mal di stomaco)
Ogni anno, sotto Natale, una domanda scalda gli animi di tantissime persone sui social network, ma anche nei bar e attorno alle tavole imbandite, dando vita ad agguerrite diatribe: per l'ambiente è meglio l'albero vero o quello finto? Come sempre in questi casi la risposta è... dipende. L'Università di Firenze ha messo a confronto un albero vero, prodotto in un vivaio locale, e un albero di plastica prodotto in Cina. Ecco i risultati
Quella di oggi, 7 dicembre 2024, rimarrà una data storica per la Francia. Di fronte alle principali autorità politiche e religiose di tutto il mondo riapre a Parigi la Cattedrale di Notre-Dame, parzialmente distrutta da un devastante incendio. Per la ricostruzione della Cattedrale gotica è stato fondamentale il ruolo del legno: legno locale, proveniente da boschi pubblici e privati gestiti in modo sostenibile. I francesi hanno celebrato questa come una scelta di sostenibilità, di legame con il proprio territorio e con l'artigianalità locale
Alcune domande all'autore del saggio "La città rurale", in cui abbiamo trovato molti dei temi affrontati su L'AltraMontagna. "Tra trent'anni auspico una montagna alpina nella quale la residenzialità permanente e le attività agro-silvo-pastorali siano motivo di orgoglio per i valligiani, in un contesto culturale ed economico florido e vivace, dotato delle infrastrutture necessarie", spiega l'Autore, Andrea Pincin. "Non si tratta di trasportare la città in montagna, ma di garantire a chi sceglie di vivere nei contesti rurali prospettive di sviluppo personale meritevoli"
“È necessario coinvolgere attivamente i giovani, sensibilizzandoli sull’importanza della castanicoltura e sulle sue potenzialità, un settore innovativo in grado di ridefinire un futuro per una montagna viva”. Dal “pensatoio” appenninico di Oltreterra sono uscite numerose proposte e istanze, tra cui quelle della “Rete dei castanicoltori” di Slow Food
Un libro uscito più di trent'anni fa dedicato all'Appennino ligure-emiliano torna alla luce, così come i ricordi rispetto alla sua appassionata lettura da ragazzino. Un'occasione per riflettere sul racconto odierno delle Terre alte, senza perdere la fiducia per il futuro
Oggi, 21 novembre, si festeggia la “Giornata nazionale degli alberi”. Ma per far sì che questa - come tante Giornate nazionali e internazionali ormai presenti ogni giorno e su qualsiasi argomento - non rimanga fine a sé stessa o, peggio ancora, che venga ammantata da vaghi sentimentalismi carichi di retorica, occorre conoscerne meglio la storia, facendo un lungo passo indietro nel tempo. Tutto ha inizio nel 1899, da un Ministro della Pubblica Istruzione chiamato Guido Baccelli
A Santa Sofia (FC) si è svolta l'undicesima edizione di Oltreterra, il "think tank" sulle comunità dell'Appennino che ha raccolto idee e proposte concrete per superare l'abbandono della montagna e prevenire il dissesto territoriale e sociale. Una riflessione dal blog di Luigi Torreggiani, che era presente all'iniziativa e ha coordinato uno dei tavoli di lavoro
Oltreterra, il "Think tank" delle comunità d'Appennino, ha concluso la sua undicesima edizione. Ne sono usciti progetti e idee a cui lavorare sui territori e tra le istituzioni, sulla scorta di tre principi guida emersi da tutti e sei i tavoli di lavoro: integrazione, coesistenza e accoglienza, nell'ottica di superare l'abbandono per curare “a monte” il dissesto territoriale e sociale che, dalle Terre alte, si riflette irrimediabilmente su valli e città
Talvolta le storie più belle sono lì, davanti agli occhi. Appaiono quando meno te l'aspetti se hai la curiosità e il coraggio di fare qualche domanda. Bevendo un aperitivo alla storica osteria "Ju Boss" de L'Aquila, appoggiati ad un bel bancone, è nata questa conversazione, che ci ha fatto riflettere sul valore del legno, materia prima rinnovabile, riciclabile e strettamente legata ai territori montani, appenninici in questo caso
“La foresta in città” è il nome del nuovo progetto espositivo permanente promosso dal Cluster forestale e dal Cluster Legno-Arredo-Casa del Friuli Venezia Giulia per creare un luogo di incontro, confronto e dibattito attorno ai temi della gestione sostenibile del bosco e della promozione del legno locale
Il consigliere regionale veneto del PD Andrea Zanoni si è scagliato contro la realizzazione di una strada forestale nella Foresta del Cansiglio, paragonandola a una "seconda Vaia". L'occasione, a seguito delle elezioni statunitensi e liguri, per una riflessione sul linguaggio della politica, spesso lontanissimo da quelli dei territori