Ogni evento meteorologico estremo è causato dal riscaldamento globale? Le precipitazioni record di questo mese e l'influenza dell'uomo
Una delle domande più frequenti quando ci si imbatte in notizie di alluvioni, esondazioni dei torrenti o periodi di estrema siccità è: quanto influisce la componente antropica della crisi climatica su questi eventi estremi? Conoscere la crescita della probabilità di un evento estremo in rapporto con l'aumento delle temperature medie globali è uno strumento molto prezioso per indirizzare le politiche di adattamento e di prevenzione, e ci indica quanto il nostro territorio risulti fragile
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Una delle domande più frequenti quando ci si imbatte in notizie di alluvioni, esondazioni dei torrenti, periodi di estrema siccità o record di fusione dei ghiacciai è: quanto influisce la componente antropica della crisi climatica su questi eventi estremi?
Nelle ultime settimane il Nord Italia è stato investito da una serie di precipitazioni “da record”. A Milano, la stazione metereologica di Brera, da gennaio a maggio 2024, ha cumulato 772 mm di precipitazioni, record per il periodo dell’intera serie pluviometrica dal 1764. Il Piemonte, nello stesso periodo, ha totalizzato una media di 550 mm superando il record precedente del 1977. In sei ore a Velo d'Astico sono scesi 230 mm di acqua, corrispondenti ad un tempo di ritorno di più di 300 anni, come confermato da Regione Veneto.
La domanda che ci si pone è sempre la stessa: continuare ad abusare dei combustibili fossili ha reso questi eventi estremi sempre più probabili?
Attribuire un singolo evento estremo in un mondo più caldo
Attribuire subito un evento estremo al cambiamento climatico non è propriamente corretto. Sappiamo che l’aumento delle temperature globali implica un aumento dell’intensità e della frequenza degli eventi estremi (tra cui appunto anche le precipitazioni) ma non sempre causa ed effetti sono direttamente correlati o possono essere correlati così facilmente.
Per eventi di portata significativa, come profonde siccità o come, nel caso più recente, dell’inverno estremamente piovoso su Irlanda e Regno Unito, esiste un gruppo di ricerca, il World Weather Attribution (WWA), che prova a definire l’aumento di probabilità che questo evento accada a causa dell’aumento delle temperature globali.
Proprio nel caso dell’inverno nel Regno Unito, lo studio del WWA ha osservato che le precipitazioni medie nei giorni di tempesta sono diventate più intense di circa il 30% rispetto a un clima preindustriale più freddo di 1,2°C, mentre le precipitazioni medie nei giorni di tempesta sono aumentate di circa il 20% a causa del cambiamento climatico indotto dall'uomo.
Come si arriva all’attribuzione
Prima di arrivare alla correlazione evento estremo / riscaldamento globale bisogna partire da modellazioni climatiche. Dopo aver definito l’area geografica, la tipologia di evento estremo e la durata di tale evento, i ricercatori del WWA usano delle modellazioni che simulano la probabilità e l'intensità dell'evento meteorologico in due "mondi": un mondo attuale a +1,2°C di riscaldamento globale e un mondo ipotetico senza cambiamenti climatici causati dall'uomo. Il confronto tra le modellazioni aiuta a definire quanto più probabile sia questo evento estremo in un mondo più caldo, il mondo in cui viviamo oggi. I risultati, espressi come aumento delle probabilità, possono dare delle indicazioni in tempi molto brevi sull’aumento di rischio in determinate zone e devono essere lette alla luce di eventuali azioni politiche di adattamento dei territori e di mitigazione climatica.
Il caso delle alluvioni in Emilia Romagna del 2023 e i limiti delle modellazioni
Tra gli eventi estremi che il WWA ha analizzato c’è stata anche l’alluvione del maggio 2023 in Emilia Romagna. Lo studio pubblicato evidenziava come le alluvioni non furono rese più probabili dall’aumento della concentrazione di gas serra nell’atmosfera prodotta dalle attività umane. Le intense piogge, che ha portato ad una modifica profonda del territorio e dell’Appennino in poche ore, sono state un evento eccezionale con un tempo di ritorno di 200 anni. I risultati sono stati anche il pretesto per far luce anche sui limiti di queste modellazioni climatiche ed evidenziate da un articolo sul sito Climalteranti: i modelli considerano aree geografiche molto ampie (è stata utilizzata una griglia di 25km ×25km, cioè 625 km2) e non considerano la percentuale di cementificazione dei territori o l'intensità degli eventi estremi nei brevi periodi.
Conoscere l’aumento della probabilità di un evento estremo all’aumentare delle temperature medie globali è uno strumento molto prezioso per indirizzare le politiche di adattamento dei territori e di prevenzione e ci indica quanto il nostro territorio risulti fragile. Come sempre, l'utilizzo e la strumentalizzazione politica e comunicativa di queste informazioni possono essere veicolate per sensibilizzare sulla complessità del problema climatico oppure per minimizzare il problema.
Se può risultare ancora troppo presto legare le precipitazioni record di questo mese all'aumento delle temperature, è auspicabile iniziare subito la discussione sulla messa in sicurezza dei territori e sull'utilizzo di soluzioni che non aggravino questi eventi estremi i quali saranno in ogni caso sempre più frequenti.