Il Lago di Pilato "perde gli occhiali" a causa dell'assenza di neve: sugli Appennini l'inverno non è mai partito
Da qualche giorno è diventata virale una foto che ritrae il lago già in condizioni di sofferenza a metà maggio, con pochissima acqua e quasi già in secca. In generale, le precipitazioni di maggio e la fusione delle riserve nivali avrebbero dovuto portare il lago alla sua capienza massima permettendo ai due bacini di “unirsi” ricreando la classica forma degli occhiali
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Il Lago di Pilato è il lago montano più famoso del Parco Nazionale dei Monti Sibillini nelle Marche dove leggenda vuole sia stato trovato il corpo di Ponzio Pilato.
Da qualche giorno è diventata virale una foto che ritrae il lago a metà maggio già in condizioni di sofferenza con pochissima acqua e quasi già in secca.
In generale, le precipitazioni di maggio e la fusione delle riserve nivali avrebbero dovuto portare il lago alla sua capienza massima permettendo ai due bacini di “unirsi” ricreando la classica forma degli occhiali.
Come riportato nell’ultimo report di fondazione Cima, sugli Appennini la stagione invernale nell’inverno 2023 e 2024 non è praticamente mai partita. Dall’analisi della portata dei maggiori corsi fluviali che sfociano nell’Adriatico del Centro Italia, la situazione a fine inverno rimane critica, con il Sangro al -44% e l’ Aterno-Pescara (il fiume più lungo d’Abruzzo) al -66% della propria portata del periodo.
Il lago di Pilato, che vanta una lunga storia di mitologie e leggende, è casa di un crostaceo endemico, il Chirocefalo del Marchesoni. Le uova del piccolo crostaceo rosso negli ultimi anni sono già sopravvissute ad anni particolarmente siccitosi ma rimane il divieto ai turisti di camminare dentro il perimetro del lago e di attenersi alle regole del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.