Dalle ruspe sul Teodulo alla procura: Aosta chiude le indagini per difformità dei lavori del Matterhorn Speed Opening
La procura di Aosta ha chiuso l'inchiesta sui lavori per la pista italo-svizzera che avrebbe dovuto ospitare la Coppa del mondo di sci alpino Zermatt-Cervinia nel 2022 e nel 2023, come si legge sul sito Ansa. L'avvocato difensore: “Noi respingiamo ogni addebito, riteniamo di aver operato nel pieno rispetto della legalità”
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Quello che resterà ai posteri del Matterhorn Speed Opening sarà l'immagine delle ruspe sul ghiacciaio del Teodulo a inizio ottobre 2023.
Ieri la procura di Aosta ha chiuso l'inchiesta sui lavori per la pista italo-svizzera che avrebbe dovuto ospitare la Coppa del mondo di sci alpino Zermatt-Cervinia nel 2022 e nel 2023, come si legge sul sito Ansa.
Il pubblico ministero Giovanni Roteglia ha contestato la realizzazione non autorizzata di uno scavo trasversale lungo 330 metri e largo otto metri sulla lingua del ghiacciaio. Scavo che sembrerebbe non previsto nei progetti autorizzati. La contestazione del PM riguarda l'articolo 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ovvero 'Opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa'.
Attualmente gli indagati sono Federico Maquignaz, presidente e amministratore delegato della Cervino SPA, il suo predecessore, Herbert Tovagliari, l'operatore della pala meccanica che ha scavato e lo svizzero Franz Julen, presidente del comitato organizzatore della Coppa del mondo di sci alpino tra Zermatt e Breuil-Cervinia.
L’avvocato difensore degli indagati, Corrado Bellora, ha dichiarato nelle ultime ore: “Noi respingiamo ogni addebito, riteniamo di aver operato nel pieno rispetto della legalità”.
Cos'è lo Speed Opening
La storia dello “Speed” inizia nel 2019 in un mondo pre-covid, ma già in piena crisi climatica, con un aumento di temperatura media globale di +1,1°C rispetto all’era preindustriale, i ghiacciai in scioglimento costante e scarse riserve nevose. In questo scenario, non proprio rassicurante per gli sport invernali, i rappresentanti della Cervino S.P.A. e quelli della Zermatt Bergbahnen AG si incontrarono per l’annuale brainstorming. Con l’occasione del nuovo collegamento impiantistico tra Cervinia e Zermatt immaginarono di creare la gara di Coppa del Mondo più alta del mondo (3.800 metri alla partenza) e la prima gara transfrontaliera della storia. La sottomissione alla FIS venne accolta in maniera entusiasta e i due anni successivi servirono per lavorare e disegnare la nuova pista.
La prima gara in calendario era prevista per il 29 ottobre 2022, apertura della stagione della Coppa del Mondo. L’estate 2022 è stata l’ “estate nera” per i ghiacciai alpini (si stima che circa 5 chilometri cubi di ghiaccio si siano fusi durante i mesi estivi), con lo zero termico che per la prima volta superava i 5000 metri. Uno scenario peggiorato dalla mancanza di neve all’arrivo che ha costretto alla cancellazione della gara.
Nel 2023 lo scenario non è stato più roseo. Le immagini delle ruspe sul Teodulo hanno fatto il giro del mondo, scatenando una bufera mediatica sulla seconda volta dello “Speed Opening”, cancellato in seguito per maltempo in quota. La Regione Valle d'Aosta per le stagioni 2022/2023 e 2023/2024 aveva impegnato 1 milione e 950 mila Euro sul progetto. Il 24 marzo 2024 la decisione shock della FIS: nel 2024 la gara Matterhnorn Speed Opening non sarà in calendario.
Il caso delle ruspe
Il 15 ottobre 2023 il sito svizzero 20 minutes pubblicò un articolo dal titolo "À Zermatt, on charcute le glacier pour des courses de ski" (traduzione: "A Zermatt si spezzetta il ghiacciaio per le gare di sci) dove, tramite dei supporti visivi, si evidenziava come i lavori in corso nel versante svizzero non stessero rispettando l'area predefinita per le gare. Tra queste immagini quelle delle ruspe sul ghiacciaio del Teodulo, diventate virali in poche ore. Il 17 ottobre alcune associazioni di tutela ambientale tra cui WWF, Pro Natura e Mountain Wilderness Schweiz, assistiti dagli "avvocati per il clima", si sono rivolti alla Commissione Cantonale per le Costruzioni (CCC) per chiedere l'immediata sospensione dei lavori. Le indagini anche sul versante svizzero continuano mentre le immagini delle ruspe hanno già fatto il giro del mondo, gettando un'ombra sulla reputazione delle gare.