L'iconica roccia del Campo Base dell'Everest è stata coperta da un nuovo cartellone. Perplessità dal mondo dell'alpinismo e delle guide locali
Da qualche giorno davanti l’iconica roccia con scritte in rosso le parole “Everest Base Camp 5364 m” è comparso un nuovo tabellone dai colori sgargianti che ritrae l'Everest insieme alle fotografie in bianco e nero di Sir Edmund Percival Hillary e dello sherpa Tenzing Norgay. Perplessi gli alpinisti e le guide locali: "L'iconica pietra è da sola migliore del 1000% rispetto a questo pannello"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Nessuno sa dire dove sia esattamente l’ingresso del Campo Base dell’Everest. Si può forse identificare nella grande roccia granitica che giace in orizzontale con scritte in rosso le parole “Everest Base Camp 5364 m” e che si intravede in tutte le foto ricordo di alpinisti e trekker.
Da qualche giorno l’iconica roccia è stata “coperta” da un nuovo tabellone dai colori sgargianti che ritrae l’Everest al tramonto insieme alle fotografie in bianco e nero di Sir Edmund Percival Hillary e dello sherpa Tenzing Norgay.
Una grande scritta arcuata recita “Breathe beyond limits: Everest base camp welcomes you. Hearties congratulation” (che potremo tradurre come “Respirare oltre i limiti: il campo base dell'Everest vi dà il benvenuto. Congratulazioni di cuore”).
Uno dei primi a postare su X la nuova aggiunta al Campo Base è stata la guida alpina Kenton Cool mentre il blog Everest Today ha scritto che "l'iconica pietra è da sola migliore del 1000% rispetto a questo (pannello n.d.r.)".
This has been put up at Everest Basecamp…..I’d love to know people’s thoughts on this. 🤷♂️#Nepal #Everest @thealpineclub @RGS_IBG pic.twitter.com/ZekXQTGsA4
— Kenton Cool (@KentonCool) March 20, 2024
Non è la prima volta che la zona dell’Everest viene criticata per lo sfruttamento, ai limiti del possibile, del proprio capitale naturale a fini turistici. Il nuovo tabellone di benvenuto stona rispetto al contesto in cui è posizionato, ma risulta appropriato rispetto alla commercializzazione dell’ “esperienza Everest” che ha contrassegnato negli ultimi anni il tetto del mondo.
I prossimi mesi ci diranno se questa trovata commerciale verrà apprezzata o se è riuscita solo a sollevare perplessità.
Alla fine basterebbe alzare lo sguardo dal cartellone e guardare con i propri occhi la montagna reale: esperienza assicurata.