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Attualità

"I cittadini vogliono essere parte attiva della comunità". In programma una grande giornata di mobilitazione per dire "no" alla diga del Vanoi

I comuni limitrofi alla Val Cortella si stanno mobilitando da mesi per contrastare la proposta di progetto dell'invaso, voluto dal Consorzio Bonifica del Brenta, in quanto impattante sulle comunità e perché riflette un approccio neocoloniale ai territori montani. Michele Facen, portavoce del comitato per la difesa del torrente Vanoi, ha risposto ad alcune nostre domande in vista della giornata di mobilitazione

di
Michele Argenta
04 ottobre | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Sabato 5 ottobre a Lamon è prevista una grande manifestazione popolare, lungo tutto il pomeriggio, per dire “no” alla costruzione di uno sbarramento sul torrente Vanoi. I comuni limitrofi alla Val Cortella (Lamon, Canal San Bovo, Fonzaso, solo per citarne alcuni) si stanno mobilitando da mesi per contrastare la proposta di progetto della diga, voluta dal Consorzio Bonifica del Brenta, in quanto progetto impattante sulle comunità e con un approccio neocoloniale ai territori montani.

 

Michele Facen, portavoce del comitato per la difesa del torrente Vanoi, ha risposto ad alcune nostre domande.

 

Quando è nato il comitato per la difesa del Vanoi e quando hai sentito la necessità di attivarti per la comunità? Quali sono le principali richieste?

 

Il Comitato è nato nel 1998, in risposta a un primo progetto di costruzione di una diga sul torrente Vanoi. I fondatori, Flavio Taufer e Daniele Gubert, riuscirono a coinvolgere il mondo intellettuale, con voci autorevoli come quelle di Paolini e Mauro Corona, che all’epoca furono tra i principali oppositori. Io avevo appena 20 anni e guardavo con ammirazione a questi custodi del fiume. Decisi quindi di unirmi alla causa, insieme ad altri concittadini lamonesi, tra cui il geologo Alfonso Tollardo, Stefano Facchin e il sovramontino Andrea Reato. Ci impegnammo tutti anima e corpo contro quello che consideravamo un progetto folle.

Ricordo ancora quando, al Consiglio Comunale di Lamon, si parlò per la prima volta del 'murazzo' di 96 metri. Da quel momento, non ho mai smesso di pensare alla diga. Poi ho scoperto l’esistenza del Comitato e, quella primavera, partecipai alla mia prima riunione.

 

Il Dibattito Pubblico, così come previsto dal Codice degli Appalti, non garantisce un vero a proprio dialogo con i territori. Cosa vi sareste aspettati dalle serate in presenza?

 

Come già sottolineato dai rappresentanti istituzionali delle province di Belluno e Trento, il Dibattito Pubblico è stato un processo surreale. Nonostante ci fossimo preparati con serietà per discutere le criticità del DOCFAP proposto dal Consorzio Brenta, non c'è stato alcun confronto approfondito sul progetto. A Canal San Bovo, i proponenti non hanno nemmeno presentato il progetto, probabilmente non aspettandosi un'opposizione così decisa e preparata.

Durante i tre incontri, nessuna delle nostre osservazioni sullo studio di fattibilità è stata presa in considerazione: dalle criticità idrogeologiche alla mancanza di un'analisi storica e sociologica del territorio, fino all'assenza totale di alternative al progetto, in aperto contrasto con le direttive europee. Mi permetta di definire 'vergognoso' il fatto che non ci sia stato alcun dibattito in provincia di Belluno, che è stata completamente ignorata dal processo.

 

Ora che la raccolta firma ha superato quota 7000 e che il dibattito sull’opera è sempre più acceso, non c’è il rischio che i partiti possano cavalcare questa protesta senza poi confrontarsi con la cittadinanza? Cosa si sta facendo affinché questo movimento popolare resti tale?

 

Questo è un rischio concreto a cui abbiamo risposto fin dall'inizio in modo pragmatico: l'obiettivo finale del Comitato è l'annullamento totale di questo progetto. Le province a cui apparteniamo si sono espresse in maniera bipartisan contro l'opera, e il nostro compito è vigilare affinché questa posizione di ferma opposizione venga mantenuta. Speriamo che, così come all'interno del Comitato diverse anime si sono unite contro il progetto, anche la politica delle nostre province segua questo esempio e risponda in modo compatto a questo attacco senza precedenti all'ambiente e alla sicurezza della montagna.

 

Il 5 ottobre ci sarà una grande manifestazione a Lamon per dire “no” alla costruzione della diga sul torrente Vanoi. Perché è importante partecipare?

 

Partecipare è fondamentale per dimostrare che i cittadini non sono sudditi, ma vogliono essere parte attiva della società. La montagna ha molto da insegnare alla pianura e non deve essere ridotta a un modello artificiale di 'turismo luna park' o, sul piano delle risorse primarie, a un semplice serbatoio per una singola categoria: prima per l'energia, ora per l'agricoltura. La montagna è sempre più consapevole di avere risorse cruciali anche per il futuro della pianura, risorse che non sono mai state negate, ma è ora di smetterla con la pura predazione.

Questa esperienza ci ha tenuto lontani dalle nostre famiglie e ci ha impegnati giorno e notte, ma sappiamo che il risultato non è ancora raggiunto finché progetto e opera non saranno cancellati definitivamente. Il successo arriverà solo con un 'no' corale da parte di tutta la montagna contro questa diga. Noi ci crediamo profondamente e speriamo che i nostri figli, domani, sappiano difendere il nostro territorio con la stessa determinazione che mettiamo oggi.

 

L’appuntamento dunque è sabato 5 ottobre 2024 a Lamon dalle ore 14:30 alle ore 22:00 per una giornata di cultura e musica per affrontare la complessità e le alternative al bacino del Vanoi. In mattinata poco distante, a Canal San Bovo, la Giornata degli Ecomusei del Trentino 2024 ospitato appunto dall’ecomuseo del Vanoi. 

 

Qui sotto il programma in breve:

  • dalle ore 14.45 alle ore 16.00 interverranno le associazioni
  • dalle ore 16.00 alle 17.00 interventi istituzionali 
  • alle 17.00 gli spettacoli con le letture di Sara Tamburello,
  • alle 17.30 i 4 elementi, spettacolo di giocoleria per grandi e piccini.
  • dalle 18.00 alle 22.00 musica dal vivo con Mixteca, Malegria e Flieming Pie

Locandina dell'evento del 5 ottobre a Lamon

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