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170km attraverso i territori del Feltrino e del Tesino. Il Cammino Retico: nuova sfida turistica e culturale

Dal Cammino di Santiago, passando per la Via Francigena o la Via degli Dei, sempre più turisti stanno scegliendo di riscoprire i territori di casa by fair means, a piedi.

Proprio in questo contesto nasce il Cammino Retico, 170km attraverso i territori del Feltrino e del Tesino in 10 tappe che sarà presentato ad Aune ufficialmente il 25 maggio 2024. In tempi di ristrettezze economiche dove la voce turismo è la prima ad essere valutata, poter contare su percorsi alla portata di tutti può essere una chiave di lettura del futuro del turismo di media montagna

di
Michele Argenta
25 maggio | 19:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Annualmente, il turismo è responsabile del 5% delle emissioni globali di gas serra. Aerei, crociere, spostamenti, paesaggi mozzafiato. Il più delle volte si viaggia per il mondo senza conoscere i sentieri di casa. Negli ultimi anni la necessità di ritrovare un turismo di prossimità ha fatto sbocciare il turismo dolce e lento tipico dei cammini. Dal Cammino di Santiago, passando per la Via Francigena o la Via degli Dei, sempre più turisti stanno scegliendo di riscoprire i territori di casa by fair means, a piedi.

Proprio in questo contesto nasce il Cammino Retico, 170km attraverso i territorio del Feltrino e del Tesino in 7 tappe che sarà presentato ad Aune ufficialmente il 25 maggio 2024.

 

Gareggiare con il turismo di massa per offrire un pacchetto turistico sempre più “esperienziale” ma sempre meno autentico e, quasi sempre, ad alto impatto carbonico è quanto più distante ci possa essere da chi promuove una scoperta del territorio con dei cammini.

Francesco De Bortoli, uno degli ideatori del Cammino e socio dell’associazione “Carpe Diem”, contattato da L’Altra Montagna, ci spiega come è nata l’idea di portare nel feltrino questa nuova forma di turismo.

Dal 2018 stavamo ragionando ad un progetto basato sul trekking che potesse coinvolgere le zone della provincia di Belluno che sono poco frequentate e che negli ultimi decenni sono state interessate dallo spopolamento come Croce d’Aune (dove resistono ancora degli impianti sciistici ad una quota di 1450metri n.d.r.), Lamon, Fonzaso o Castel Tesino in Trentino. Ad ogni escursione giornaliera però dovevamo tornare a casa, senza poter contare su una rete di strutture ricettive locali che potessero dare continuità ad una attività di più giorni”.

Da qui l’idea di sviluppare un Cammino, sulla falsa riga di progetti nati negli ultimi anni come il Cammino dei Borghi Silenti in Umbria, che potesse unire diversi comuni della pedemontana e guardare ad un progetto trans-provinciale per sollevare le economie locali.


La mappa delle tappe del Cammino Retico tra Feltrino e Tesino
La mappa delle tappe del Cammino Retico tra Feltrino e Tesino

 

Non è stato facile far dialogare le diverse amministrazioni comunali quando abbiamo illustrato per la prima volta questo progetto.

Attualmente possiamo contare su degli sponsor privati che ci hanno permesso di iniziare con la segnaletica e con la mappatura delle prime strutture ricettive” continua Francesco. “In provincia esistono due tipi di turismo: il turismo mordi e fuggi, tipico delle vallate dolomitiche, e un turismo lento, fatto di escursioni e sentieri come le Alte Vie o il Cammino Sospirolese. Chi vorrà intraprendere il Cammino Retico porterà una linfa nuova lungo questo sentieri da troppo tempo dimenticati. I nostri paesi hanno tante case e tante attività chiuse che potrebbero essere convertite in strutture per il turismo lento, come B&B, strutture ricettive o negozi di vicinato. Poter contare una decina di nuove piccole attività economiche nuove tra qualche anno sarebbe un enorme successo per noi e una grande opportunità per il territorio.”

Proporre un’idea di turismo lento a volte cozza con le necessità economiche del breve termine per cui anche avvalersi di strutture “del dono” (senza costi fissi ma basandosi sull’offerta dei viandanti) è una sfida prima culturale che economica. In tempi di ristrettezze economiche dove la voce turismo è la prima ad essere valutata, poter contare su percorsi alla portata di tutti può essere una chiave di lettura del futuro del turismo di media montagna.

 

Tra qualche anno (o forse già tra qualche mese) potremo tirare le prime somme delle ricadute economico e sociali sul territorio feltrino di questo nuovo progetto. Nel frattempo non resta che preparare lo zaino, gli scarponi e comprare un biglietto del treno per Feltre.

 

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