Scialpinista travolto da una valanga cade per 300 metri e aziona l'airbag (VIDEO). La tragedia sfiorata sul Monte Bianco offre alcune riflessioni
"Nel suo caso l'uso dell'airbag è stato una salvezza. Nonostante i 300 metri di caduta e la dimensione della valanga, lo abbiamo ritrovato cosciente e fuori.
Ma non sempre è così. È quindi fondamentale studiare il luogo dove si va, conoscere lo stato del manto nevoso, sciare accompagnati e non sottovalutare mai una parete solo perché la si conosce"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Gli zaini con airbag possono completare l'equipaggiamento antivalanga degli sciatori che si recano fuori pista. Visivamente, questi dispositivi di soccorso non differiscono molto dai tradizionali zaini da scialpinismo. La differenza decisiva è l'airbag da valanga integrato. L'airbag è costituito da due palloncini colorati, solitamente attaccati al fianco del modello. In caso di emergenza, l'airbag può essere attivato tirandolo.
Così ha fatto uno scialpinista sul monte Bianco quando è stato travolto da una valanga di proporzioni non indifferenti. A filmare l'accaduto tre francesi che avevano appena percorso lo stesso tratto. Questo il loro racconto e le loro considerazioni pubblicate sui social:
"Era la nostra ultima discesa della giornata, il manto nevoso era sorprendentemente più stabile di quanto immaginassimo, almeno questo era il pensiero che abbiamo avuto più volte al mattino.
Quest'uomo decide di seguirci da lontano, avevamo scambiato qualche parola durante la salita precedente.
Non essendo un professionista non mi permetterei di commentare eventuali errori che lui o noi abbiamo commesso, tuttavia è interessante vedere due cose:
in primo luogo anche su una pista sciata pochi secondi prima da tre persone il rischio valanghe non è ridotto.
In secondo luogo, nel suo caso l'uso dell'airbag è stato una salvezza. Nonostante i 300 metri di caduta e la dimensione della valanga, lo abbiamo ritrovato cosciente e fuori.
Ma non sempre è così. È quindi fondamentale studiare il luogo dove si va, conoscere lo stato del manto nevoso, sciare accompagnati e non sottovalutare mai una parete solo perché la si conosce. Troppi incidenti accadono a causa della mancanza di attenzione e di concentrazione.
Mi ritengo fortunato oggi, per noi come per lui poteva andare molto peggio".
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