Giro, ecco la tappa del Menador dove potrebbe decidersi tutto. Partenza da Ponte di Legno e arrivo a Lavarone: prima il Tonale, il Giovo e il Vetriolo
Una due giorni all'insegna della grande salita, come da tradizione, e di uno start che ricalcherà quello della Coppa d'Oro. Grandissima attesa per la tappa di montagna che porterà i "girini" da Caldonazzo su per la «Kaiserjägerweg», costruita durante la Grande Guerra
TRENTO. La partenza da Ponte di Legno in direzione del Passo del Tonale e poi la lunga picchiata sino a San Michele all'Adige, passando attraverso Dimaro e Dermulo, per poi affrontare il passo del Giovo e la val di Cembra, terra di meravigliosi ciclisti che hanno scritto pagine indelebili nella storia della due ruote. Il passaggio a Lases, il transito per Pergine Valsugana, su sino a Vetriolo, giù a Levico Terme, il passaggio lungo il lago di Caldonazzo e poi la terribile salita del Monte Rovere, da tutti conosciuta come la "Strada del Menador", sulle cui pendenze potrebbe addirittura decidersi la Corsa Rosa edizione 2022.
La "Strada del Menador" è tra le più panoramiche del Trentino, è nota per essere strada ripida (dal 9 al 13%), stretta e tortuosa, ritagliata arditamente nella roccia. Ma è anche strada rinomata per gli splendidi panorami che offre, curva dopo curva, sull’Alta Valsugana e sui laghi di Levico e Caldonazzo. Costruita durante la Grande Guerra dai militari austro-ungarici (denominata allora "Kaiserjägerweg") è una rapida via di avvicinamento all’Alpe Cimbra.
La tappa non sarà però finita, perché poi i corridori dovranno inerpicarsi ulteriormente, anche se con pendenze più "umane", verso Lavarone, dove è posto l'arrivo che il 25 maggio 2022 accoglierà la carovana rosa.
"Come lo scorso anno in occasione della tappa con arrivo a Sega di Ala - queste le parole del Presidente della Provincia Maurizio Fugatti in occasione della conferenza stampa di presentazione delle due tappe trentine del prossimo Giro d'Italia - abbiamo voluto valorizzare una salita e una parte del nostro territorio che meritano di essere ulteriormente conosciuti. Si tratterà di una tappa significativa per la comunità, l'ambiente e per la straordinaria vocazione che ha il Trentino in ambito sportivo. Se affronterò la salita del Menador come fatto lo scorso anno con quella di Sega di Ala? Certo che sì".
Dalle parole del Presidente della Pat Fugatti a quelle del Ceo di Trentino Marketing Maurizio Rossini, che ha ricordato come "con il Giro d'Italia ci sia un rapporto consolidato e incredibile, che dura ormai da tantissimi anni. La Corsa Rosa è uno straordinario veicolo di promozione per il nostro territorio che ama lo sport e il ciclismo".
Quello tra Giro d'Italia e Trentino è un matrimonio solidissimo, destinato a durare per sempre, come ha testimoniato nel suo intervento il Direttore della corsa Mauro Vegni.
"Con un territorio come il vostro - ha affermato Vegni, alla guida del Giro (e di tutte le corse ciclistiche targate Rcs) dal 2012 - è facile recitare un ruolo da prim'attori nel Giro d'Italia. Dopo il confronto con l'Amministrazione Provinciale ci siamo adoperati per trovare soluzioni tecniche che non esito a definire "importanti" e per noi sarà un onore scoprire una salita come quella del Monte Rovere, conosciuta come "del Menador", che permetterà alla carovana a tutto il pubblico di conoscere un altro spaccato del meraviglioso territorio trentino".
L'analisi tecnica delle due tappe è toccata poi a Stefano Casagranda, ex professionista e oggi presidente del Veloce Club Borgo.
"La tappa del Menador partirà da Ponte di Legno - ha spiegato - e i gregari dovranno subito condurre i capitani sino al Tonale. La lunga discesa sino a San Michele all'Adige non è "in picchiata" e, dunque, ci sarà un dispendio di forze. Poi il Giovo e il Vetriolo, che metteranno comunque acido lattico nelle gambe dei compagni degli uomini di classifica, che dovranno essere accompagnati almeno sino a Pergine Valsugana. Sul Menador, invece, spazio ai "big": si tratta di una salita che farà selezione e potrebbe portare in dote distacchi molto importanti. Il giorno si partirà da Borgo Valsugana e sogno una partenza tipo Coppa d'Oro, con una splendida sfilata in un territorio che ama il ciclismo. Qualche asperità vi sarà ma, se le gambe non saranno troppo imballate dal giorno prima e il vento a favore, potrebbe essere la tappa con la media più alta del giro. Tratto per velocisti? Dipenderà dalla fatica e da quanto saranno appagati i velocisti: la fuga da lontano è una possibilità, ma se le squadre degli uomini veloci vorranno portare il gruppo compatto all'arrivo non ci sarà possibilità per nessuno di arrivare da solo".