Contenuto sponsorizzato

Caos autovelox, ricorsi e sindaci preoccupati. La circolare del ministero? Per Altvelox “non vale nulla, è un tentativo di difendere l’indifendibile”

Il caos normativo sugli autovelox ha generato confusione tra amministratori locali, automobilisti e perfino autorità: nonostante l'intervento del Ministero dell'Interno, le discrepanze tra le interpretazioni giuridiche e le diverse sensibilità dei sindaci stanno alimentando un clima di incertezze

Pubblicato il - 01 febbraio 2025 - 14:35

TRENTO. Sulla questione degli autovelox siamo alla confusione totale. Per rendere più chiara una situazione caotica in cui tra multe, ricorsi e carte bollate perfino i sindaci ci stanno capendo poco (figurarsi gli utenti delle strade) non è bastato neanche l'intervento del Ministero dell'Interno. Che dopo aver tergiversato (e taciuto) per mesi, finalmente ha preso posizione sul "caos autovelox": lo ha fatto non più tardi di qualche giorno fa con una circolare inviata alle prefetture e successivamente inoltrata ai sindaci (QUI L’ARTICOLO). Un tentativo di fare chiarezza sulla disputa riguardante i termini "omologazione" e "approvazione" per i dispositivi fissi di controllo della velocità.

 

E così, mentre prosegue l'attesa per gli esiti dell'annunciato tavolo tecnico istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, incaricato di definire le procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi di controllo della velocità, siamo al più classico degli "ognuno per sé". Siamo alle reazioni di sindaci incerti e associazioni battagliere: su tutte la celebre "Altvelox", che da Belluno capitana il movimento nazionale contro gli autovelox. Per loro quella circolare del ministero "non vale nulla". 

 

SINDACI PREOCCUPATI.

 

Partiamo dalle amministrazioni comunali, in teoria la categoria che il Ministero voleva in qualche modo rassicurare con la sua circolare: ma i sindaci si dividono sulla questione. Camillo De Pellegrin, primo cittadino di Val di Zoldo, nel bellunese, ha deciso di tenere spenti gli autovelox spiegando il suo punto di vista su quella che considera una "curiosa circolare" con un lungo post su Facebook. “Forse non stiamo capendo noi amministratori - scrive il sindaco -. La Cassazione ha più volte espresso l'orientamento per cui l'utilizzo di strumenti solo approvati, ma non omologati è illegittimo, annullando i relativi verbali. Di conseguenza i Giudici di Pace si sono perlopiù adeguati a questo orientamento e ad oggi annullano tutti questi verbali”.

 

“I Comuni, o comunque molti Comuni, in via prudenziale, vista l'incertezza normativa, hanno quindi sospeso l'utilizzo degli strumenti perché porterebbe necessariamente ad un elevato contenzioso. Con la modifica al Codice della strada - prosegue De Pellegrin - lo Stato poteva, con l'inserimento al comma 6 dell'articolo 142 di un solo vocabolo, "approvazione", risolvere la questione. Cosa che non è stata fatta, evidentemente, volutamente. E ora il Ministero dell'interno cosa fa? Anziché risolvere la questione o almeno consigliare di sospendere l'utilizzo degli strumenti, in via cautelativa invia un modello di memoria difensiva affinché gli enti che ricevono un ricorso utilizzino in modo uniforme le tesi difensive dell'Avvocatura, addirittura per proporre ricorso in Cassazione? Ma a che gioco stiamo giocando? La mano destra non sa quello che fa la sinistra? Nel frattempo ne fa le spese la sicurezza stradale, vista l'impossibilità, almeno teorica, di utilizzare qualsiasi tipo di strumento e in qualsivoglia strada e si ignora completamente il fatto che i cittadini che ricevono i verbali devono agire in giudizio con spese a proprio carico per farsi annullare verbali che ad oggi sono illegittimi”.

 

Ma c'è anche chi non la pensa come De Pellegrin, e così i Comuni continuano a gestire il problema in modo autonomo e in ordine sparso. Qualcuno, come nel caso di Pergine Valsugana, dove il sindaco Oss Emer è stato più volte nel mirino delle associazioni, sono stati tenuti sempre attivi i rilevatori di velocità. Altrove gli autovelox sono stati disattivati. E altri ancora dopo un periodo di sospensione, hanno deciso di riattivarli. Certo, gli autovelox rappresentano per molte amministrazioni comunali un’importante fonte di entrate (ogni anno dalle multe si incassano circa 18 miliardi di euro), ma sono pur sempre (e soprattutto) preziosi strumenti di prevenzione degli incidenti stradali.

 

ALTVELOX: "SI DIFENDE L'INDIFENDIBILE". 

 

E la situazione sta cominciando a sfuggire di mano anche per dimensione: gli automobilisti continuano a presentare ricorsi, diverse procure aprono indagini sul tema e i sindaci, come detto, brancolano nell'incertezza. La procura di Cosenza addirittura nella scorsa estate ha ottenuto il sequestro di numerosi dispositivi di uno specifico modello in tutta Italia (QUI L’ARTICOLO). E il recente decreto Salvini, pur non affrontando il problema dell’omologazione, ha reso più complessa l’autorizzazione di nuovi dispositivi: la prefettura di Treviso a fine dicembre per esempio, ha respinto tutte le 26 richieste di installazione di nuovi autovelox perché le strade dove dovevano essere posizionati non hanno riportato un numero di incidenti per alta velocità tale da giustificare l’introduzione di nuovi rilevatori fissi di velocità

 

In questo clima di incertezza, chi sembra avere le idee chiare è la "solita" Altvelox, l'associazione nazionale tutela utenti della strada. Il cui presidente Gianantonio Sottile ha detto che "il parere della Avvocatura dello Stato sugli autovelox conta come il due di picche quando in tavola c'è bastoni", considerando la circolare del Ministero "un tentativo di difendere l’indifendibile". "Quella circolare rappresenta un tentativo legittimo e comprensibile dello Stato, per carità, ma anche piuttosto goffo di metterci una pezza, confidando, davanti al giudice di pace e in tribunale, più nello 'stellone' che nel diritto". 

 

L’attacco di Altvelox oltre che contro il ministero è rivolto anche agli amministratori locali che stanno cercando di aggirare il problema. Secondo Altvelox, in conclusione, il governo sta ignorando il fatto che l’attuale sistema di approvazione degli autovelox non ha mai ottenuto il necessario parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Questo perché i decreti attuativi previsti per regolamentare l’omologazione non sono mai stati emanati. Di conseguenza, secondo l’associazione, tutti gli autovelox attualmente installati sarebbero illegittimi.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Montagna
01 febbraio - 13:38
Negli scorsi giorni 24 associazioni e movimenti che partecipano alla mobilitazione nazionale "La Montagna non si arrende" e hanno annunciato [...]
Cronaca
01 febbraio - 13:35
E' successo a Vandoies di Sopra, in Alto Adige, dove gli operatori dei vigili del fuoco sono intervenuti per liberare un terreno dall'acqua che, a [...]
Cronaca
01 febbraio - 11:42
Sul posto si sono portati i soccorsi sanitari, ad intervenire anche gli agenti della polizia locale dell'Alto Valsugana per i rilievi. La giovane [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato