Il Trentino 'bussa' alla porta veronese del Marchio del Baldo? Il sindaco Dossi: "Nulla di concreto". Le realtà coinvolte: "Positivo fondere tradizioni ed esperienze"
Il marchio è concesso in nove Comuni veronesi e rappresenta un segno distintivo della provenienza territoriale di un prodotto o di un servizio. Il sindaco di Brentonico Dossi: "Nessuna richiesta inoltrata dai Comuni, abbiamo solo ricevuto un'istanza su iniziativa individuale: fondamentale per ogni eventuale intesa sarà comunque il confronto tra le due comunità montane"
TRENTO. Il veronese "Marchio Baldo" esteso anche ad alcuni produttori ed operatori economici attivi sul fronte montano trentino? "Al momento non c'è nulla di concreto e nessuna richiesta è stata inoltrata ai Comuni veronesi".
Sono queste le prime parole del sindaco di Brentonico Dante Dossi che, intervistato da il Dolomiti, fa chiarezza sulla questione rilanciata in questi giorni dal quotidiano l'Arena (in relazione ad un'istanza sul tema presentata proprio all'amministrazione brentegana dall'ex assessore e membro dell'associazione "Monte Baldo Patrimonio dell'Umanità" Quinto Canali, promotore dell'idea) sul quale si legge che i Comuni di Ala, Avio, Brentonico e Mori "vorrebbero entrare a far parte del circuito promozionale, e portare così il Marchio del Baldo nella porzione trentina del massiccio".
Ma facciamo un passo indietro, per spiegare la genesi e la funzione del marchio: realizzato nel 2007 dalla Comunità Montana del Baldo (ora Unione Montana del Baldo-Garda), questo rappresenta un segno distintivo della provenienza territoriale di un prodotto o di un servizio. Registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico fino al 2030, può essere concesso gratuitamente e in modo non esclusivo a soggetti pubblici o privati, localizzati nei nove comuni dell’Unione: Brentino Belluno, Brenzone, Caprino Veronese, Costermano sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Malcesine, Rivoli Veronese, San Zeno di Montagna e Torri del Benaco.
Ma dunque, cosa c'è di vero in relazione ad una possibile "convenzione" tra i due territori che porterebbe ad un "sconfinamento" in Trentino?
"Al momento niente se non un'istanza che per forza di cose verrà valutata, e i vari amministratori trentini non sono al corrente di nulla" prosegue il sindaco brentegano Dante Dossi, che specifica: "Esiste in Trentino il Parco Naturale Locale Monte Baldo, con un logo ben definito e che comprende, oltre a Brentonico in veste di capofila, i comuni di Mori, Avio, Ala e Nago-Torbole: nulla vieta che l'idea possa essere discussa, ma ci si dovrà confrontare a livello istituzionale, e non attraverso singole iniziative, con ogni possibile decisione che andrà presa in quell'alveo. Sottolineo comunque che c'è un buon rapporto con i Comuni veneti e che vanno colti gli aspetti positivi della questione: fondamentale, per ogni intesa futura, sarà il confronto tra le due comunità montane, interpellando anche gli operatori e i produttori interessati".
E proprio guardando alle realtà coinvolte, è interessante capire come verrebbe accolto da queste un'eventuale "allargamento" dell'area di competenza del Marchio Baldo. A provare a cifrare la questione è Natascia Lorenzi, presidente di "Associazione Marchio del Baldo", nata nel 2015 e che riunisce aziende, associazioni e concessionari del marchio che hanno intrapreso un percorso di sviluppo sostenibile sul territorio tramite la diffusione e la promozione dei suoi valori culturali, ambientali, sociali e tradizionali, nonchè la creazione di una rete tra operatori del settore primario e terziario per la promozione del marchio.
E quella che arriva da Lorenzi è subito un apertura: "Dal nostro punto di vista sicuramente l'ampliamento del numero delle realtà facenti parte della famiglia del marchio è un aspetto positivo, purchè queste siano allineate con i valori e la mission che lo caratterizzano". Questo nella consapevolezza, in linea con il pensiero del primo cittadino di Brentonico Dante Dossi, che il dialogo sulla questione deve collocarsi in primis nell'alveo del dialogo istituzionale tra Comuni e Unione Montana del Baldo-Garda.
"Anche se l'apertura non dovesse realizzarsi a questo livello, e l'inclusione dei comuni trentini non si verificasse, nulla vieta che alcune realtà possano essere coinvolte con formule diverse che certifichino comunque la loro adesione alla linea" spiega Lorenzi, che puntualizza: "Questo asseconderebbe anche lo sguardo con cui i residenti, ma anche i turisti, si approcciano al territorio, visto come una realtà unica caratterizzata da un'offerta varia e numerose realtà. In sintesi, riteniamo che sia importante riuscire a fondere le tradizioni e le esperienze dei due territori, promuovendo le singole realtà che all'interno della rete possono essere più facilmente valorizzate".