"Partecipazione straordinaria". Ufficialmente inaugurata la 18esima edizione del Festival dell'Economia: "E' arrivato il momento di investire nell'ambiente''
La cerimonia di avvio parte con il dialogo tra Fagnani e Ravasi sul valore di dubbio, amore e conoscenza. Presenti anche i vertici Gruppo 24 Ore, Provincia, Comune e Università: "Quest’anno siamo riusciti ad alzare il contributo della quota di presenza femminile nei panel al 35%, oltre dieci punti in più"
TRENTO. "C’è stata una partecipazione straordinaria oggi, sale piene e code in attesa". Queste le parole di Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, di Radio 24 e Radiocor e presidente del comitato scientifico del Festival dell’Economia di Trento. E' iniziata l'edizione numero 18 della kermesse che per quattro giorni colora il capoluogo di arancione. Il tema è "Il futuro del futuro. Le sfide di un mondo nuovo". "Spero che la gente porti a casa un arricchimento della conoscenza". E un pensiero all'Emilia-Romagna, duramente colpita dal maltempo. "E' arrivato il momento di investire nell’ambiente e di fare in modo che certi eventi non capitino più nel nostro Paese".
Il commissario europeo Paolo Gentiloni, la leader del Partito Democratico Elly Schlein, il ministro Guido Crosetto e i premi Nobel Tawakkol Karman e Robert Shiller, Marco Tronchetti Provera e Emma Marcegaglia sono solo alcune delle personalità protagoniste nel Day 1 del Festival dell'economia che ha vissuto al teatro Sociale l'inaugurazione ufficiale.
Sala piena per la cerimonia inaugurale aperta dall’intervista della giornalista Francesca Fagnani al cardinale Gianfranco Ravasi. "Quando torno a Natale con le mie sorelle, ci sono ancora le sedie dei miei genitori che non sono un vuoto ma una presenza. La morte è il futuro di tutti noi”. Questa la risposta al presidente emerito del Pontificio consiglio della cultura sulla vicenda della scrittrice Michela Murgia che ha raccontato, in una recente intervista, la sua malattia. "Esistere è un dato computazionale, vivere è un’altra cosa: affascinante e drammatica".
Il cardinale ha poi ricordato le dimissioni di Ratzinger. "Io l’11 febbraio mi dimetterò”. Così Benedetto XVI confessa a Ravasi la scelta del passo indietro compiuto nel 2013. Il presidente del Pontificio consiglio per la cultura racconta di essere stato tra i primi a conoscere la volontà del papa emerito.
Si è parlato anche di natalità. "Il fiorire ancora della vita è indispensabile e questa vita ci viene portata - a noi che siamo anche un po' un albero rinsecchito. La nascita è il segno alla fine della speranza. Sono tendenzialmente realista: non riesco a vedere un orizzonte solo cupo anche se c'è il negativo. Quando sono nato però era peggio: milioni di morti, l'Europa colava sangue. Pensiamo a quello che abbiamo costruito, a quello che possiamo costruire. C'è una bella frase del poeta indiano Tagore che dice: ogni volta che nasce un bambino è segno che Dio non si è stancato di noi".
Sulle discriminazioni: “Tutti noi prima delle identità e diversità abbiamo l’adamicità, l’essere umano. In questo siamo uguali tutti. Le altre componenti ci arricchiscono come da un’unica radice germogliano fiori e foglie diversi”, aggiunge Ravasi che evidenzia il valore del dubbio, dell’interrogarsi e dell’andare oltre. Sul tentativo, a oggi non riuscito, di mediazione di pace portata avanti dal Papa Francesco a seguito dell'aggressione militare della Russia all'Ucraina . “Bisogna continuare a tentare. E lo devono fare soprattutto le culture e le religioni".
Dopo il lungo applauso l'inaugurazione è proseguita con gli interventi istituzionali. "La forza di questo progetto risiede nell’aver rispettato l’anima scientifica, cercando di arricchirla per format, temi, linguaggi, opinioni, ospiti. Affrontare le sfide della contemporaneità è del resto la mission del nostro Gruppo, come fa questo Festival, interpretando i grandi cambiamenti in atto”, spiega Edoardo Garrone, presidente del Gruppo 24 Ore mentre Mirja Cartia d’Asero, amministratrice delegata del Gruppo 24 Ore, punta sull’importanza del lavoro avviato con la precedente edizione e che prosegue in questo 2023: “Tre le direttrici di sviluppo a cui abbiamo lavorato per dare il nostro contributo a questa splendida manifestazione: internazionalizzazione, allargamento a pubblici sempre più ampi e trasversali, arricchimento a livello tecnico e scientifico. Il gradimento da parte dei giovani e delle famiglie dimostra che la direzione è quella giusta. È stimolo per fare sempre meglio. L’anno scorso abbiamo preso l’impegno di garantire panel equilibrati dal punto di vista della gender equality, quest’anno siamo riusciti ad alzare la quota di presenza femminile nei panel di oltre il 10%”.
Più attenzione, sottolinea infine Cartia d'Asero, soprattutto alla parità di genere: "Rispetto al 23% di partecipazione di eccellenze femminili nell'edizione 2022, quest’anno siamo riusciti ad alzare il contributo della quota di presenza femminile nei panel al 37%, oltre dieci punti in più e di questo vado molto fiera".
Un palinsesto enorme con oltre 260 eventi, 6 premi Nobel (Joseph Stiglitz, Robert Shiller, Muhammad Yunus, Tawakkol Karman, Lech Walesa e Adam Riess), 19 ministri, oltre 90 relatori del mondo accademico, 40 tra i più importanti economisti nazionali e internazionali, 60 rappresentanti delle più importanti istituzioni europee e nazionali, 35 relatori internazionali, più di 40 personalità tra manager e imprenditori di alcune delle maggiori imprese italiane e multinazionali.
"Il Festival compie 18 anni. Il numero di eventi, lo sguardo la complessità, la ricchezza di relatrici e relatori, dimostrano l’ampiezza di questa edizione. Abbiamo visto da questo inizio il riscontro positivo del pubblico e l’essenza del pluralismo, con una rappresentanza anche politica a 360 gradi. Trento e il Trentino sono protagonisti del dibattito. Ringrazio il lavoro degli organizzatori, il comitato scientifico, l’Università e il Comune di Trento. E' un festival che entra nell’economia locale e nel territorio, ma che parla anche di rapporto fra regioni e Stato centrale. Come non mai, in questa edizione, economia fa rima con autonomia", commenta Maurizio Fugatti, presidente della Provincia, mentre Franco Ianeselli, sindaco di Trento, prosegue: "La città si è già popolata dei colori del Festival. Se il tema dell’edizione è il futuro, ebbene, noi quello della città lo stiamo già scrivendo. Con opere come la circonvallazione ferroviaria, che ci darà la possibilità anche di interrare la linea storica dei binari. Trento e il Trentino si stanno prendendo delle responsabilità, perché vedono delle opportunità ma anche per dare il proprio contributo a tutta l’Italia e all’Europa. Trento poi sarà capitale europea del volontariato. La nostra è una città sorprendente, organizzata, plurale e contemporanea. Quattro aggettivi che descrivono al meglio anche il Festival dell’Economia".
Una kermesse che cerca di coinvolgere le nuove generazioni. "Una manifestazione che parla del futuro del futuro, non può che far riflettere un’università che ha proprio nel domani la sua missione, rivolta ai giovani. Chissà se quei giovani trovano le risposte che cercano. Il compito di questo Festival è proprio non essere un sistema fisso di verità indiscutibili. Dobbiamo trasmettere ai nostri giovani la capacità di fare domande, di mettere in discussione anche verità acquisite con rigore e metodo scientifico. Le professioni del futuro avranno sempre più bisogno di chi saprà parlare lingue diverse. E questo è un po’ lo spirito del Festival che parla la lingua dell’economia, certo, ma parla anche diversi linguaggi", continua Paola Iamiceli, prorettrice vicaria dell’Università di Trento, quindi Federico Silvestri, direttore generale media & business Gruppo 24 Ore, ricorda il valore di sperimentazione e allargamento del programma del FuoriFestival: “Coinvolgere i ragazzi e le famiglie è importantissimo. I giovani hanno l’entusiasmo e l’energia anche quando partecipano a panel di livello impegnativo. Sono i primi a fare domande e ad avvicinare i protagonisti. Le iniziative pensate per i ragazzi coinvolgono anche gli adulti, c’è una commistione bella e positiva".
Tra conferme e novità, le menti più brillanti della scienza, opinion leader, esperti delle discipline più diverse sono a Trento per delineare una bussola che consentirà di trovare soluzioni adeguate e affrontare le complessità di questa epoca tra cambiamenti climatici e intelligenza artificiale, mercato del lavoro, economia digitale, Pnrr, inclusione e diversità. Tanti i temi che intende approfondire il 18esimo Festival.
"Il Festival è un grande regalo che ci facciamo come comunità trentina e con tutti gli amici che vengono a raggiungerci. Per conoscere nuovi aspetti, metterci in discussione, conoscere i fenomeni globali e diventarne più consapevoli e protagonisti. Buon Festival a tutti", conclude Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing.