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Il premio Nobel per la fisica Riess: "Universo in rapida espansione. Fondamentale lo studio delle supernove per progredire con la ricerca"

L’astrofisico e premio Nobel Adam Riess ha poi fornito un quadro rispetto a quella che è la composizione, a oggi definita, dell’universo: il 75% è energia oscura, lo 0,05% pianeti, lo 0,5% stelle, il 4% gas e il resto materia oscura. Rimangono però ancora parecchi interrogativi

Pubblicato il - 28 maggio 2023 - 20:09

TRENTO. "L'universo si sta espandendo con una velocità del 20% superiore a quanto faceva miliardi di anni fa". Al Festival dell'economia di Trento è intervenuto, in collegamento dalla Johns Hopkins University di Baltimora (Maryland), il premio Nobel per la Fisica 2011 e professore di fisica e astronomia Adam Riess. "Possono sembrare tempi molto distanti, ma sta avvenendo molto rapidamente".

 

Tra formule matematiche, storia e immagini dello spazio, nel dialogo sulle "Sorprese dall’espansione dell’Universo" il fisico statunitense ha spiegato come le misurazioni, negli ultimi vent'anni, siano diventate sempre più accurate. "Ora sappiamo che l'universo ha tra i tredici e i quattordici miliardi di anni. Oggi gli studi continuano, ma lo spazio si sta espandendo in modo molto veloce. Fondamentale lo studio delle supernove per progredire con la ricerca. Alla fine degli anni ‘90 siamo arrivati a questa conclusione osservando nel dettaglio un set di supernove. Ci sono però parecchi elementi che ancora sono un mistero e che purtroppo ci sfuggono. Non abbiamo ancora chiara, per esempio, la presenza e il ruolo dell’energia oscura che troviamo numerosa nell’universo. Ma vorrei tranquillizzare e lasciare un messaggio ottimistico: la scienza ha definito un approccio chiaro per studiare questi cambiamenti”.

 

L’astrofisico ha poi fornito un quadro rispetto a quella che è la composizione, a oggi definita, dell’universo: il 75% è energia oscura, lo 0,05% pianeti, lo 0,5% stelle, il 4% gas e il resto materia oscura. Tuttavia, rimangono ancora parecchi interrogativi su ciò che realmente è presente negli angoli più nascosti dello spazio, nonostante gli studi proseguano senza sosta quotidianamente.

 

“Bisogna partire dal fatto che Albert Einstein aveva ragione: essendo ricco di energia, l’universo diminuisce la forza di gravità e dunque spinge alla crescita. Ora la separazione tra le galassie sta aumentando e noi stessi, lasciando l’otturatore del telescopio aperto per diverse settimane, abbiamo riscontrato una variazione tra le distanze. Al momento stiamo cercando di misurare questa stessa distanza, utilizzando diversi metodi e la strumentazione in nostro possesso. Molti elementi ancora ci sfuggono, ma la ricerca proseguirà", conclude Riess.

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