Il lago di Misurina diventa di Misurata (in Libia) e Brindisi è "Toast", pioggia di polemiche ma gli ideatori di "Italia. Open to meraviglia'' ringraziano
Una campagna da 9 milioni che è sommersa dalla critiche e disseminata di errori grossolani. Dall'ironia come quella di Accorsi alle polemiche, gli ideatori di Armando Testa ringraziano: "Se si rompe il muro dell'indifferenza, il risultato è positivo"
TRENTO. La pubblicità è l'anima del commercio e nel bene o nel male, purché se ne parli, tanto che ci sono pure i "ringraziamenti". Ma per una campagna dal valore di 9 milioni e incentrata sulla scelta del ministero del turismo guidato da Daniela Santanché che prevede l'utilizzo della Venere di Botticelli in versione influencer per la promozione turistica dell'Italia è una pioggia di critiche e di errori di traduzione.
Se non altro, per rimanere sulle frasi fatte, "mal comune mezzo gaudio" perché "le traduzioni in libertà" riguardano un po' tutta Italia: il lago di Misurina diventa di Misurata, specchio d'acqua in Libia, le Tre Cime di Lavaredo in tedesco diventano una vetta sola (Lavaredo Gipfel invece di Drei Zinnen) mentre Camerino diventa "gardrobe" o Brindisi "toast".
Errori che non sono passati inosservati. Polemiche che si aggiungono alla mancata registrazione del dominio, i followers dei profili social (Instagram in particolare) che sarebbe in larghissima parte fake e creati ad hoc e senza dimenticare il video spot che ritrae un brindisi tra amici girate in una cantina in Slovenia.
Pagine che compaiono e scompaiono, probabilmente per sistemare gli svarioni che emergono a pochi giorni dal lancio della "rivoluzionaria" campagna promozionale del governo. A intervenire è stato anche il Mitte di Berlino per evidenziare gli errori piuttosto grossolani.
Intanto la Armando Testa "ringrazia" perché "quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell'indifferenza e riesce a dar vita a un dibattito culturale così vivace come quello acceso in soli 5 giorni da 'Italia. Open to Meraviglia", rappresenta sempre qualcosa di positivo". Insomma, "purché se ne parli", mentre l'ironia dilaga, come quella di Stefano Accorsi.