“Investire nel lavoro femminile ha effetti moltiplicativi straordinari: in Trentino importante Family audit, serve parità di genere nelle istituzioni"
La ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti è arrivata oggi a Trento per la 17esima edizione del Festival dell'Economia, all'interno del quale ha partecipato al panel “Serve una nuova economia che abbia le donne come motore di ricerca”. A margine dell'incontro la ministra ha sottolineato: “Ho più volte espresso, e qui lo confermo, la necessità di portare avanti delle politiche che a livello regionale garantiscano pienamente la rappresentanza delle donne negli organismi istituzionali”
TRENTO. “Oggi dev'essere chiaro: investire in energie, talenti e lavoro femminile non è solo un atto riparativo di giustizia, ma un asse di sviluppo e d'investimento con effetti moltiplicativi straordinari per l'intero sistema”. Ed è per questo, ha detto al Festival dell'Economia di Trento la ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti a margine del panel “Serve una nuova economia che abbia le donne come motore di ricerca”, che oggi non è importante solo “l'occupazione femminile”, ma anche “la promozione di una reale presenza e protagonismo delle donne nella nostra società” proprio “a beneficio anche di un fattore di carattere economico”.
Una questione, quella della parità di genere, della quale la ministra Bonetti ha parlato anche assieme al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e all'assessora Stefania Segnana: “Per quanto riguarda il Trentino – ha detto Bonetti – conosco in particolare l'azione importante portata avanti negli anni sul sostegno alle politiche familiari, attraverso anche uno strumento significativo come il Family audit, passato in Conferenza Stato-Regione e per il quale abbiamo un accordo con il nostro Dipartimento”. Più volte comunque, dice ancora la ministra: “Ho espresso, e qui lo confermo, la necessità di portare avanti delle politiche che a livello regionale garantiscano pienamente la rappresentanza delle donne negli organismi istituzionali. Le nostre democrazie hanno bisogno della parità di genere”.
In particolare, Bonetti si è confrontata con Segnana e Fugatti “su una sinergia per quanto riguarda le politiche familiari” creando una “piena coerenza e integrazione” tra le varie misure portate avanti dalla Pat. “Altrettanto – ha detto Bonetti – abbiamo ragionato sulle politiche che grazie al Family audit questo territorio ha portato avanti e che hanno ormai una rilevanza anche a livello nazionale, raccogliendo quello stesso spirito assunto come strutturale e di sistema all'interno del Family act: portare avanti per le imprese azioni che favoriscano la piena armonizzazione tra la vita familiare e quella lavorativa ha un effetto positivo non solo per le famiglie, la collettività e la comunità, ma anche per le imprese stesse”.
E parlando proprio del Family act, ha annunciato la ministra: “Lunedì esce un bando (“Riparto”) da 50 milioni di euro dedicato al mondo delle imprese per sostenere iniziative che favoriscano il rientro al lavoro delle donne dopo la maternità. Questo vuol dire promuovere servizi di accompagnamento sul territorio, pensiamo ad asili nido e servizi educativi, vuol dire però anche incentivi personali per la donna, per la sua formazione e per la sua opportunità di carriera. Il ritorno sul posto del lavoro dopo la maternità è uno dei punti che sappiamo essere critici nella carriera di una donna”.
A questo punto, ha specificato Bonetti: “Dobbiamo rendere esecutive le azioni previste dalla riforma del Family act, che non è una risposta puntuale ma una riforma strutturale che avrà effetti significativi non solo nel breve ma anche nel medio e lungo periodo”. L'assegno unico universale “è già realtà per le nostre famiglie” ha aggiunto la ministra, adesso “c'è il tema dei servizi educativi e degli incentivi al lavoro femminile: a luglio partirà la certificazione di parità di genere, la quale darà benefici fiscali alle imprese che ne andranno ad usufruire”. Il mondo oggi, ha aggiunto il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini: "A partire dall'Italia, è seduto su una montagna di debito pubblico. L'unico modo per ripagarlo è puntare con determinazione sullo sviluppo economico, l'austerità non serve. E lo sviluppo non può che avere come protagonisti chi può dare una spinta forte: i giovani e le donne, occorre creare le condizioni affinché possa accadere. Senza uno sviluppo economico adeguato il debito pubblico ci travolgerà”.