Contenuto sponsorizzato

IL PODCAST. ''Un sanitario non può non credere nei vaccini'', dalla pandemia al ''colpo di spugna'' del Governo Meloni sui medici no vax parla il presidente dell'ordine

Intervista a tutto tondo al presidente dell'ordine Marco Ioppi sugli anni della pandemia e sui provvedimenti del Governo Meloni come quello del reintegro anticipato dei medici che si opposero al vaccino anti-covid. La terza puntata del podcast TrenTopic 

Di Francesco Cestari - 04 novembre 2022 - 19:53

TRENTO. La terza puntata del podcast TrenTopic è dedicata alla sanità pubblica e al reintegro dei medici novax tra le file degli operativi. Il primo provvedimento governativo ha già suscitato scalpore: ne parliamo con Marco Ioppi, Presidente dell’Ordine dei Medici del Trentino. Che l’ex primario dei nosocomi di Riva del Garda e Rovereto, ed oggi Presidente dell’Ordine professionale dei medici, fosse critico verso il reintegro dei novax era già cosa nota (QUI ARTICOLO). A seguito dell’intervento del nuovo governo in tema di sanità, Ioppi non usa mezzi termini per commentare la situazione.

 

Il provvedimento è una specie di amnistia”. E’ un modo, sostiene Ioppi, per “premiare una frangia di popolazione limitata e che ha creato tanto scalpore. Forse c’è un partito che ha voluto ringraziare questa frangia, creando ancora maggior confusione su un problema che è di igiene pubblica”. Si poteva attendere la naturale scadenza a fine anno, invece si è deciso di anticipare il reintegro a novembre. Ioppi parla di un'entrata a gamba tesa, che il nuovo governo ha fatto sul precedente esecutivo. L'impressione è che si voglia dare un premio a chi non si era vaccinato, creando di conseguenza non pochi problemi. “Soprattutto, perché non sappiamo come questi medici verranno collocati e quali funzioni ricopriranno”.

 

Se messi a contatto con le fasce più fragili della popolazione, i reintegrati potrebbero mettere a rischio i pazienti trasmettendo l’infezione. Un rischio, questo, che potrebbe essere troppo elevato da sostenere per il sistema sanitario trentino, peraltro già sofferente (QUI ARTICOLO). Non si può tollerare che un medico non creda nelle basi scientifiche del proprio lavoro, continua il Presidente dell’Ordine. “Non c’è cosa peggiore che porre una questione scientifica in una questione ideologica, perché così facendo salta il banco della mediazione”.

 

E a chi risponde che il sistema sanitario può giovare da un numero maggiore di medici? Ioppi taglia corto e risponde che il reintegro è relativo ad uno sparuto numero di medici (0,3% a livello nazionale). Un’incidenza troppo limitata per essere risolutiva, a maggior ragione considerando che i medici in questione sono in maggior parte medici della medicina del territorio, i quali raramente dipendono dal sistema nazionale (ad es. liberi professionisti). Non è con il reintegro di pochi medici quindi che si risolverebbe il problema della carenza di personale.

 

“Ora, con questo provvedimento, si è portati a pensare che il pericolo sia scampato, che non occorra vaccinarsi. Ciò ci pone ancora più esposti a delle situazioni di rischio”, chiarisce Ioppi. Ancora oggi, abbiamo delle persone che muoiono quotidianamente per covid e posti letti occupati da malati covid e che allungano le liste d’attesa di chi attende altri tipi di cure. I pazienti trentini vengono dunque spinti fuori dal sistema pubblico, verso quello privato con conseguenti costi più elevati. Senza nascondere il fatto che spesso ci si trova costretti a uscire dalla provincia per poter farsi operare. Il collasso del sistema sanitario sembra quindi autoalimentarsi.

 

Per uscire da questo impasse, per Ioppi è fondamentale ricordare l’importanza della prevenzione, così come del vaccino. “Un medico che non crede nella prevenzione” sottolinea l’ex primario, “non può considerarsi medico”. “E’ necessario tornare ad investire in salute, non considerandola solo una spesa ma una fonte di ricchezza per la società.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
22 gennaio - 11:10
Giorgio Del Zoppo (per tutti 'Gufo') è stato trovato a letto esanime dopo esser stato stroncato, a soli 55 anni, da un malore
Cronaca
22 gennaio - 09:40
L'incidente è avvenuto ieri e nel pomeriggio sono scattate le ricerche dopo che l'anziano non aveva fatto ritorno a casa
Cronaca
22 gennaio - 10:04
I tre ordigni sono stati ritrovati da un sub a circa venti metri di profondità, immediata la segnalazione alla Guardia Costiera
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato