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''Valdastico a Rovereto? Opera devastante e ai limiti della realizzabilità'', il Comitato mobilità sostenibile sulla variante del Pup

Negli scorsi giorni la Giunta ha adottato il documento preliminare alla variazione del Piano urbanistico provinciale, con il cosiddetto "corridoio di accesso Est", in particolare relativo "ai collegamenti tra il Trentino e il Veneto"

Di L.A. - 30 giugno 2021 - 00:37

TRENTO. "L'amministrazione provinciale insiste nel voler programmare e costruire un'opera inutile e impattante, che punta a realizzare interessi estranei a quelli del Trentino". A dirlo Jacopo Zannini e Giuseppe Lopardo per il Comitato mobilità sostenibile. "La proposta della Valdastico a Rovereto, già dal progetto di massima, è un piano devastante da un punto di vista ambientale, oltre che ai limiti della realizzabilità tecnica".

 

Negli scorsi giorni la Giunta provinciale ha adottato il documento preliminare alla variazione del Piano urbanistico provinciale, con il cosiddetto "corridoio di accesso Est", in particolare relativo "ai collegamenti - si legge nella nota di piazza Dante - tra il Trentino e il Veneto".

 

Un'eventuale uscita a Rovereto sud che vede la contrarietà di praticamente tutti i territori, senza dimenticare le vittorie in tribunale di Besenello. Un'ipotesi da bocciatura totale per la maggioranza leghista che ormai ha contro tutte le amministrazioni, la Sat e le comunità delle zone coinvolte nel progetto, comprese quelle che ne subirebbero gli effetti.

 

Il progetto di Fugatti, tra l'altro, non porterebbe nessun vantaggio nemmeno per la Valsugana che, da calcoli e studi, non ''perderebbe'' traffico pesante (risultando comunque più corta la Ss47 e soprattutto gratuita, quindi molto più appetibile). 

 

"Come Comitato per la mobilità sostenibile - commentano Zannini e Lopardo - non possiamo che affiancarci a gran parte della Comunità della Vallagarina che ha già detto di 'no' a questa opera dannosa". 

 

Il documento, accompagnato dal Rapporto ambientale preliminare, indica gli obiettivi della variante, assieme agli elementi di valutazione e di metodo che guideranno il percorso legislativo fino all’approdo in Consiglio provinciale, previsto con ogni probabilità per la fine del 2021.

 

"La delibera - commenta l'assessore e vice presidente Mario Tonina - propone elementi di valutazione che riguardano il Trentino del futuro, prendendo in considerazione le esigenze di collegamento infrastrutturale in ragione delle ricadute territoriali. Non riguarda quindi direttamente l’eventuale percorso del collegamento autostradale previsto da tempo tra  il Trentino e il Veneto e non contiene elementi di natura progettuale. Ci muoviamo nella cornice del Piano urbanistico attuale, che individua, come noto, connessioni sia interne che esterne alla provincia".

 

L’orientamento generale, viene spiegato dalla Pat, è quello di superare una visione centrata solo sull'asta della Valsugana e quindi sull’inevitabile sbocco su Trento. Ampliare le dimensioni del corridoio vuol dire risolvere le problematiche di attraversamento della Valsugana, valutando le opportunità di altri percorsi e di un altro approdo, come quello di Rovereto. L’intuizione di fondo della variante riguarda quindi la necessità di un altro polo attrattore oltre a quello del capoluogo, nel Trentino meridionale. Un polo che interagisca con i territori più vicini (compresa la bassa valle dell’Adige e l’Alto Garda) anche sulla base dei collegamenti in fase di realizzazione o di programmazione.

 

"L’altro elemento di novità - prosegue la nota di piazza Dante - è considerare in termini integrati ogni nuova scelta rispetto al quadruplicamento ferroviario lungo l’asse Nord-Sud, per governare i movimenti di merci e persone interprovinciali e interregionali a medio-corto raggio, cioè quelli che non verranno intercettati direttamente dalla ferrovia del Brennero, anche una volta terminato il tunnel e il relativo quadruplicamento ferroviario, e che necessitano quindi di soluzioni ad hoc”.

 

Il documento approvato è di carattere programmatico, fornisce i dati territoriali che supporteranno il legislatore nell’adozione delle sue scelte. La delibera approvata dalla Giunta avvia anche il confronto previsto dalle normative vigenti prima dell'adozione della vera e propria variante al PupP e dell’approdo del disegno di legge finale in Consiglio provinciale.

 

Già in questa fase il Consiglio è coinvolto, assieme ai Comuni, alle Comunità e al Consiglio delle Autonomie Locali, che hanno rispettivamente 120 e 90 giorni di tempo per esprimere le proprie osservazioni e proposte.

 

“La Provincia autonoma – conclude Tonina - non è titolare di alcuna opera, né ha alcun obbligo giuridico pressante. Ma è certamente tenuta a determinare le condizioni di sistema affinché si possano realizzare dei miglioramenti nei collegamenti esterni al territorio provinciale, in uno spirito di leale collaborazione con lo Stato e le altre istituzioni territoriali, comprese le altre regioni e province del Nord Est. Non stiamo dunque approvando progetti o tracciati, ma, consapevoli come siamo di essere parte di una rete più ampia, vogliamo valutare in maniera completa e approfondita le ipotesi di nuovi collegamenti extraprovinciali, anche integrati con i collegamenti interni, e quindi di esprimerci di conseguenza, guardando al futuro del nostro territorio”.

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