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''La Formula 1? Mi piacciono i motori, poi replico tutto con le gambe'', il re dei 100 metri Jacobs si prende (con Tortu, Patta e Desalu) il palco di Trento

Il velocista oro alle Olimpiadi si racconta al Festival dello sport: "L’atletica mi ha insegnato che le delusioni e le sconfitte servono nella vita per aiutare a tirar fuori il meglio di sé''. Patta: “Ho rivisto la gara un centinaio di volte”; Tortu “Le emozioni sono ancora tanto forti"; Desalu: "Ho capito che avremmo vinto quando Marcelli mi ha passato il testimone"

Di Federico Holneider - 10 ottobre 2021 - 20:19

TRENTO. L’uomo più veloce del mondo, Marcell Jacobs, con il 9.80 stampato sulle scarpe, e i compagni della 4x100 Patta, Desalu e Tortu sono saliti sul palco dell’Auditorium Santa Chiara in occasione della chiusura del Festival dello Sport.

 

“Ho avuto un’accoglienza stupenda, dal momento in cui sono sceso dal treno”, dice Jacobs. “Sulla batteria di partenza quando ho guardato la linea di traguardo ho detto 'questa la vinco', non voglio essere sbruffone ma me lo sentivo, sapevo di potermi giocare il tutto per tutto dopo il lavoro fatto e le delusioni passate”. “Record o vincere un’Olimpiade? Vincere l’Olimpiade tutta la vita, il record te lo può togliere chiunque, la medaglia no”.

 

Sul nickname di Instagram, “crazylongjumper”, riferimento al salto in lungo, la specialità che praticava prima dei 100 metri, Jacobs spiega scherzosamente che “ho provato a cambiare il mio nome ma l’assistenza di non mi lascia, non mi risponde nessuno (ride, ndr). Se la mia vita oggi è cambiata? Continuo a fare le stesse cose che facevo prima, ci sono solo più persone che mi fermano per strada ma mi fa piacere. L’atletica mi ha insegnato che le delusioni e le sconfitte servono nella vita per aiutare a tirar fuori il meglio di sé. Tre figli a 27 anni? Mi alleno durissimo per essere più presente a casa e mi taglio tanto tempo per stare con loro. Crearmi una famiglia così presto mi ha responsabilizzato di più perché voglio essere d’esempio per loro”.

 

La grande passione del velocista è la Formula 1: “Parte un po’ tutto dalla famiglia materna, si andava a vedere tutto ciò che aveva a che fare con i motori, poi replico tutto con le gambe. Mi piace la velocità e quindi mi rivedo in questo sport. Anche Lewis Hamilton mi ha fatto le congratulazioni, quando ho vinto ha postato la mia foto sul suo profilo, mi ha poi detto di mettere un diamante sulla medaglia (ride, ndr.) e che ci saremmo visti presto”.

 

Sulla 4x100 invece Patta non si nasconde: “L’ho rivista un centinaio di volte”. Desalu spiega che “ho capito che avremmo vinto dopo che Jacobs mi ha passato il testimone”. Per Tortu “Le emozioni sono ancora tanto forti. Nel momento in cui mi sono preparato per partire ho capito che stava succedendo qualcosa di straordinario”.

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