Il calcio spagnolo sul palco del Festival dello sport: ''Si creano Nations League e il Mondiale per club: tutta qui la creatività per risolvere i problemi?''
Eto'o: ''L'Inter di adesso? può tornare a vincere". Fernando Morientes: "Oggi il calciatore recupera più velocemente perché la preparazione è diversa e può permetterselo. Ma il giocatore deve avere voce in capitolo". Il presidente della Liga: "Ci vuole analisi adeguata. Parliamo sempre di 200 giocatori ma il 90 per cento dei professionisti non gioca i Mondiali"
TRENTO. Il calcio spagnolo sbarca al Festival dello Sport, ospiti l’ex Inter e Barcellona Samuel Eto’o e l’ex Real Madrid e Valencia Fernando Morientes oltre al presidente della Liga, Javier Tebas, in collegamento video.
Candidato alla presidenza della Confederazione calcistica africana, Samuel Eto’o, racconta che "sono cresciuto nell’abbraccio del modello della Liga spagnola, la mia visione ne è piuttosto condizionata, ma devo anche adattarlo al mercato africano, che è un mercato che si sviluppa giorno dopo giorno, non è organizzato come in Spagna o nel resto dell’Europa. Ambisco a cambiare le cose per migliorarle affinché i club abbiano desiderio di investire nel calcio”.
Sul Clasico “descafeinado” senza Messi e Ronaldo? "Non credo - spiega Eto’o - che i tifosi delle squadre vadano a vedere se c’è Cristiano o Messi, basta che vinca la squadra del cuore. Noi sappiamo che è la partita più bella del mondo, perché ci abbiamo giocato. Ho giocato anche la finale di Champions ma non esiste nessuna partita come questo fascino".
Sul tema Superlega Eto’o resta cauto: “Ciò che porta bene al calcio deve essere deciso di comune accordo tra tutti. Tutti abbiamo vissuto le partite di sabato e domenica e quella è la competizione più importante, la Champions ci ha dato prestigio ma quello che ci ha fatto sentire vivi sono le leghe. Mondiale biennale? Quel che va bene per il calcio andrà bene per il calcio. Se i giocatori e le leghe vedono che il cambiamento è buono, bene che pensino cosa è meglio e noi daremo il nostro appoggio”.
Sul tema, sensibile, del calendario si esprime Morientes: “Quello che serve ai giocatori sono i giorni di riposo, anche se oggi il calciatore recupera più velocemente perché la preparazione è diversa e può permetterselo. Ma il giocatore deve avere voce in capitolo”. Per Tebas invece "ci vuole un analisi adeguata della situazione, noi parliamo sempre di 200 giocatori ma il 90 per cento dei professionisti non gioca i mondiali. Tra chi partecipa, quelli che hanno un sovraccarico di partite sono solo 150. Non dobbiamo trovare una soluzione che vada bene solo per il 10 per cento dei giocatori. Cosa faranno le Leghe europee nel mondiale in Qatar, non manderanno i giocatori? Abbiamo una dirigenza del calcio che crea regole per nuove competizioni come la Nations League e il mondiale per club. Sta tutta qui la creatività per risolvere i problemi? Se è così, possiamo mollare tutto e andarcene. Credo che le squadre che intrattengono i rapporti di lavoro devono avere voce in capitolo sui tornei e competizioni, la Fifa e la Uefa non pagano per queste gare, è li che sta il problema, non noi che facciamo il calendario. Potrei continuare a parlare ma meglio che mi fermi".
Sulla maglietta di Eto’o dell’Inter intravista tra la folla, l’ex attaccante la definisce: “La più bella del mondo. Avevamo un allenatore unico, che capiva perfettamente ogni giocatore e ha combinato tutto in modo perfetto, eravamo 11 guerrieri. Come vedo i nerazzurri adesso? Possono tornare a vincere, l’altro giorno sono stato allo stadio contro il Real quando abbiamo perso all’ultimo seconda ma abbiamo una squadra che può competere e vincere. Bisogna lottare".