Il Trentin sushi sbarca in città e conquista anche il Trento Film Festival
Una sperimentazione che unisce tradizioni diverse per sorprendere il palato. Il tutto abbinato al TrentoDoc di Rotari, un AlpeRegis che ben sposa le pietanze. A Palazzo Roccabruna i piatti di Gianfranco Grisi, musicista e titolare del ristorante Al Silenzio a Rovereto fanno centro
TRENTO. La sessantaseiesima edizione del Trento Film Festival è dedicata al Giappone e per l'occasione sbarca nel capoluogo il sushi in salsa trentina. Il Trentin sushi targato Gianfranco Grisi per una sperimentazione che unisce tradizioni diverse per sorprendere il palato. Il tutto abbinato al TrentoDoc di Rotari, un AlpeRegis che ben sposa le pietanze.
Un evento da sold out quello a Palazzo Roccabruna. Due turni, circa quaranta persone alla volta, sedute a degustare e scoprire un sushi in grado di valorizzare il nostro territorio. Un'intuizione del musicista per 18 anni assiduo frequentatore del Paese del Sol Levante come componente della Metropolitan Tokyo Orchestra. Lì scopre una passione, ma soprattutto un hobby, quello di cucinare.
Dopo tanti viaggi in Giappone, Gianfranco Grisi si avvicina alla pietanza e decide di "confezionarla" alla trentina dopo un'illuminazione a Parigi, dove scopre che un autorevole chef proponeva il piatto utilizzando prodotti dell'alta gastronomia francese. Questa passione è diventata così una seconda vita al ristorante Al Silenzio di Rovereto.
Al Trento Film Festival uno show cooking, doppio visto che oltre alla cucina tra spiegazioni sul TrentoDoc e sulle degustazioni dei piatti in corso, telecamere e televisori mostrano il work in progress. Il trio a base di sushi apre le danze del Trentin sushi, quello del lago di Garda con trote e salmerini del Sarca (cotti) e quello della Valle di Gresta, la linea vegan che valorizza agricoltura etica e bio del Trentino.
Chiude il trittico il 'rio Cameras', corso d'acqua che scende dalla Valle di Gresta e scivola piano verso Mori e la valle dell'Adige, un piatto misto che contiene pezzi vegan, pesce e avvolgimenti particolari allo speck.
A completare la degustazione ecco lo Yaki udon saltato con manzo marinato e julienne di verdure a Km0. Curiosità e sperimentazione per un Trento Film Festival che fa centro anche nel proporre il cibo.