E' standing ovation per Rocco Papaleo al Trento Film Festival
Spettacolo accattivante e coinvolgente, a tratti intimo e introspettivo per una narrazione sempre e comunque sul filo dell'ironia in grado di strappare tantissimi applausi e moltissime risate tra il pubblico
TRENTO. E' standing ovation per Rocco Papaleo. Questo il tributo riservato dal pubblico alla Sala Filarmonica nella serata evento del Trento Film Festival di sabato 28 aprile. Una kermesse che non tradisce le attese nella sua sessantaseiesima edizione e continua, nonostante gli anni alle spalle, a sperimentare e innovare, esce dagli schemi, per restare sempre frizzante.
L'artista lucano, spalleggiato nei dialoghi da Raffaello Fusaro e accompagnato dal pianoforte di Arturo Valiante, mette in scena "Camminare mi piace", spettacolo accattivante e coinvolgente, a tratti intimo e introspettivo per una narrazione sempre e comunque sul filo dell'ironia in grado di strappare tantissimi applausi e moltissime risate tra il pubblico.
L'inizio è brillantemente spiazzante. Un apparentemente dimesso Papaleo parte con il riferimento alla nostra realtà perché è contento di essere in Trentino Alto Adige, e si scusa "Se la considero una Provincia unita, retaggio delle scuole elementari, non abbiamo affondato nella questione".
Un avvio tagliente, ma tra un colpo di chitarra e qualche canzone, pianoforte e ricordi, aneddoti e riflessioni, il ritmo regge e il leit motiv è quello del camminare, un groove, stato d’animo permanente che fa muovere la mente prima ancora dei piedi, magari senza una meta per lasciarsi stupire perché in fondo il senso del viaggio è quello di viaggiare, senza un traguardo preciso.
E allora ci si mette in cammino e si lascia spazio all'immaginazione dagli anni '60, ma anche della Basilicata tra passato, presente e futuro (e forse oggi qualcuno vorrà fare un po' di turismo lì), del Meridione e delle opportunità perché per prendere o perdere un treno, ci vuole una stazione operativa.
Un camminare che significa anche "esistenza", come l'accettazione della perdita della madre, la voglia di poter riabbracciare un padre, dal quale ha ereditato la passione di muoversi a piedi, e la scomparsa di un grande amico.
Un segreto per camminare? "Passo sostenuto, e quattro, cinque argomenti a cui pensare: poi i pensieri corrono e tutto diventa bellissimo".
Spettacolo che rappresenta un inno anche alla 'provincia', un'appartenenza, ma anche un valore aggiunto. La provincia come sede e fucina di talenti e luoghi che permettono di sperimentare e affinare la propria tecnica, prima del grande salto nelle metropoli.
Ma sono tanti i ricordi che riaffiorano tra gli inizi della carriera artistica, spaccati di vita e relazioni, le donne e la prima volta e la partecipazione Sanremo, senza dimenticare il grande successo "Basilicata coast to coast".
Un metaspettacolo, nel quale Papaleo mette in mostra tutta la sua vocazione poliedrica, annulla le distanze e abbatte la barriera tra pubblico e protagonista, solo come il teatro può fare, e dialoga anche con gli spettatori, soprattutto alla fine, quando convince, dopo un po' di imbarazzo, tutta la platea a lasciare la Filarmonica solo dopo il passo della foca perché non ci si deve mai prendere troppo sul serio e l'ironia è la chiave della vita.
Una serata evento che si inserisce nel contesto del fresco rapporto di collaborazione tra il Trento Film Festival e il Matera Sport Film Festival, che si è concretizzato nell’autunno scorso con la firma a Matera, nella “città dei Sassi”, di un protocollo condiviso e sottoscritto anche da Uisp Trentino e Uisp Basilicata: un gemellaggio importante con la città che nel 2019 sarà Capitale europea della cultura.