Turismo religioso, il Trentino Alto Adige batte il Lazio per occupazione di posti letto. Bolzano e Trento davanti a tutti
La nostra regione si colloca al secondo posto in termini di presenze assolute. Per occupazione Belluno al nono posto, Roma solo ottava. Abbazie, conventi e eremi ma anche istituti e case religiose, ostelli, case per ferie e case parrocchiali: le possibilità di percorrere le vie del Signore non saranno infinite in questo caso, ma sono comunque tante
TRENTO. Una tradizione dalle origini antichissime, ma soprattutto un settore turistico in piena salute. E' il turismo religioso, un modo di fare vacanza all'insegna di fede e spiritualità, ma anche di semplicità, familiarità e costi adeguati. Un fenomeno che risale al Medioevo e se prima si soggiornava in monasteri e alloggi di fortuna, oggi questo segmento del mercato si è innovato e articolato.
Un 2017 da record per il turismo religioso in Italia, anche per Trento e Bolzano che mostrano un andamento lusinghiero, meglio di Roma per il numero di posti letti occupati, il doppio, mentre il Trentino Alto Adige in termini assoluti per presenze si colloca al secondo posto, dietro a Lazio e davanti al Veneto.
I dati del portale Ospitalità religiosa parlano a livello nazionale di 37 mila richieste giunta a 1.500 strutture laiche e religiose per oltre 700.000 posti letto e più di 2 milioni di pernottamenti. In tutto si contano quasi 6 milioni di turisti religiosi, la metà straniera.
Abbazie, conventi e eremi ma anche istituti e case religiose, ostelli, case per ferie e case parrocchiali: le possibilità di percorrere le vie del Signore non saranno infinite in questo caso, ma sono comunque tante.
Anche il turismo religioso è diventato un business tra strutture ricettive e ristoranti, chioschi e negozi di souvenir per un giro d'affari nel mondo di oltre 18 miliardi di dollari, cinque dei quali solo in Italia. Un modo per assicurare benessere e posti di lavoro alle economie locali. E sono numerose anche le agenzie di viaggio specializzate proprio nel turismo religioso
Le mete top dei pellegrini? Nel corso dei secoli non ci sono stati grandi cambiamenti. Le destinazioni per eccellenza sono Santiago de Compostela, Lourdes e Fatima.
In Italia? Ovviamente il Vaticano e Roma, cioè l'epicentro della cristianità. Ma il Belpaese abbonda di quelle mete dal notevole interesse per i turisti religiosi, come la Basilica di San Francesco in Assisi, diventata anche patrimonio dell'Unesco, il santuario della Madonna di Loreto e San Giovanni Rotondo, dove si trova il santuario di Padre Pio.
Se si guarda i numeri di Ospitalità religiosa, in numeri assoluti la provincia di Roma rappresenta da sempre la meta principale, ma la capitale non detiene però il primato nel rapporto tra l’offerta e le richieste da parte degli utenti.
Il desiderio di luoghi dove ritrovarsi nella spiritualità o fermarsi semplicemente a riflettere, rende più ambite le strutture della provincia di Bolzano e quella di Trento. Alle loro spalle Firenze, Brescia, Livorno, La Spezia, Torino, Roma, Belluno e Aosta.
Un dato che in questi ultimi anni segue la logica della domanda di un turismo esperienziale 2.0, sempre più emergente rispetto al mero pellegrinaggio nei luoghi classici della cristianità, ma l'Italia cerca di compiere un balzo in avanti per riscoprire e valorizzare i cammini e gli itinerari della fede per ricercare sempre più spesso un percorso interiore nella vita quotidiana stressante e iperconnessa.
La ricerca del Sacro diventa così motivazione di vacanza e Trento si declina in particolare tra i luoghi del Concilio e le orme di Chiara Lubich. Da San Colombano e Madonna de la Salette a Trambileno alla Campana della Pace a Rovereto, dalla via dei Santuari sull'Altopiano di Pinè a San Romedio e il cammino Jacopeo in Val di Non l'offerta in Trentino non manca.
Così come in Alto Adige tra l’abbazia di Novacella a Bressanone, il monastero di Monte Maria a Malles in Val Venosta e suggestive chiese altoatesine. Mentre a Belluno nel 2015 ha preso il via la prima esperienza formativa per 'Operatori del turismo religioso'.
Una proposta sperimentale per valorizzare il patrimonio costituito dai percorsi di turismo religioso e che in gennaio ha sfornato i primi tredici diplomati. Un progetto interprovinciale e interdiocesano tra Belluno, Feltre e Vittorio Veneto per creare guide naturalistiche e turistiche, operatori di didattica museale, docenti di educazione all'immagine, operatori pastorali e catechesi, animatori di pellegrinaggi e di esercizi spirituali itineranti, organizzatori di eventi culturali.
Il cammino è già cominciato e il turismo religioso è in grande salute.