Si aggiunge la lode e falsifica le firme, studentessa sospesa tre anni
L'ateneo ha sospeso la studentessa nel corso di laurea magistrale in ingegneria fino al 30 ottobre 2018 dopo cinque contestazioni. Il giudici del Tar hanno rigettato il ricorso della ragazza
TRENTO. Una studentessa al corso magistrale di ingegneria dell'Università di Trento è stata sospesa per tre anni. Questa la decisione del Senato accademico e ratificata dai giudici del Tar. La ragazza deve infatti rispondere per cinque contestazioni: aver falsificato la firma del docente per superare un esame, aver dichiarato di aver superato un test senza averlo mai fatto e essersi alzata tre voti.
L'ateneo ha ricostruito il modus operandi della studentessa, che essendo stata per alcuni brevi periodi collaboratrice della facoltà era dotata di un accesso completo al sistema di verbalizzazione degli esami "Esse3". Il sistema gestionale comprende infatti una sezione aperta accessibile agli studenti e una sezione di backoffice disponibile solo ai dipendenti dell'università. Sfruttando la sua password passepartout, la ragazza avrebbe effettuato degli accessi per alzarsi il voto in un esame da 30 aggiungendo la lode e per aggiungere due prove che non sarebbero mai state superate.
L'accusa, suffragata da una perizia calligrafica, per un caso sarebbe quella di aver falsificato la firma del docente titolare del corso, mentre nell'altra contestazione non ci sarebbe la verbalizzazione dell'esame. La studentessa ha cercato di difendersi, affermando di poter presentare delle contro prove (un testimone e una fotografia scattata con un cellulare) della sua presenza, ma queste dichiarazioni sono rimaste solo sulle carta. Per quanto riguarda i voti alzati, la ragazza avrebbe affermato di non essere stata in ufficio e quindi che non poteva aver accesso al sistema Esse3.
L'università ha deciso però di sospendere la studentessa fino al 30 ottobre 2018, mentre i giudici del Tar hanno rigettato il ricorso amministrativo, covalidando la scelta dell'ateneo. La ragazza potrebbe rispondere in sede penale.