Posti studio, accolte le richieste degli studenti. Prolungata l'apertura delle sedi nel fine settimana
Il presidente del Consiglio degli Studenti Federico Crotti: «Questa intesa segna un grande passo in avanti"
TRENTO. Più spazi per lo studio di gruppo e il prolungamento nell’apertura delle sedi. A circa un mese di distanza dall'apertura a pieno ritmo della Buc, la nuova biblioteca comunale, l'Ateneo ha fatto il punto sulla situazione con una riunione tra il rettore Paolo Collini, il presidente del Consiglio degli Studenti Federico Crotti e alcuni componenti dello stesso consiglio, decidendo alcune novità.
Nella riunione si è concordato di sperimentare una disponibilità notturna di spazi studio oltre la mezzanotte e di rendere disponibile uno spazio per il lavoro collettivo in cui studenti e studentesse possano svolgere lavori di gruppo o attività di studio collettivo.
Alcune novità ci sono sugli orari della struttura Cavazzani di via Verdi, il Cial. In questo caso si è deciso di anticipare alle 8 del mattino (invece che alle 9) l’apertura in tutti i giorni feriali e di estendere le aperture del sabato che avrà così orario 8-19.45 (invece del recedente 9-12.45).
Estensione ampliata anche alla domenica: il Cavazzani sarà aperto dalle 14 alle 20.45. I nuovi orari sono entrati in vigore da oggi con l’anticipo giornaliero alle 8 del mattino e con l’apertura dal prossimo fine settimana.
Soltanto sabato prossimo al pomeriggio il Cavazzani sarà chiuso per consentire di ultimare alcune fasi del trasloco già programmate da tempo che consentiranno di ripristinare una maggiore capienza.
«Le fasi successive – ha assicurato il rettore Collini – saranno concertate sulla base dei dati disponibili, insieme alla rappresentanza studentesca». La decisione è infatti frutto di un lavoro di concertazione tra i rappresentanti degli studenti e l’Ateneo.
«Come studenti siamo estremamente soddisfatti che le nostre richieste siano state accolte dall’Ateneo» commenta il presidente del Consiglio degli Studenti Federico Crotti. «Questa intesa segna un grande passo in avanti non soltanto per il numero di spazi che sarà disposizione degli studenti ma anche per le nuove possibilità che ci verranno fornite; è un passo verso le migliori pratiche internazionali. Un altro elemento di cui siamo molto soddisfatti è il monitoraggio sull'affollamento degli spazi per avere un quadro completo delle effettive necessità di posti studio nei vari giorni e nelle varie fasce orarie, considerando le notevoli differenze tra il periodo di lezioni e la sessione di esami».
Concorda sulla decisione Alessio Morini, delegato agli spazi del Consiglio degli Studenti: «Non solo nuovi spazi studio, ma orari prolungati durante la notte come nelle città più grandi e soprattutto la creazione di una common room per permettere lo studio collettivo. Abbiamo chiesto che questo luogo sia progettato e pensato dagli studenti per gli studenti, uno spazio flessibile dove le idee possono nascere e svilupparsi, dove gli studenti dei diversi dipartimenti possono incontrarsi e mettere le loro competenze in rete».
A salutare in maniera positiva la svolta è Luca Bocchio Ramazio di Unitin che ha sottolineato l'importanza del processo di partecipazione per quanto riguarda la progettazione degli spazi per gli studenti. “Soltanto con un processo partecipato – ha affermato - riusciremo a trovare soluzioni che siano strutturali e durature, senza dover individuare soluzioni ‘tampone’ temporanee quando le esigenze si presentano in forma acuta”.
Per Filippo Gioachin dell'Udu Trento “l’ateneo ha voluto ascoltare le esigenze degli studenti avanzate dai nostri rappresentanti negli incontri avuti con il rettore. Durante la campagna elettorale avevamo proposto maggiore attenzione verso gli spazi studio e la sperimentazione di un aula studio notturna e dopo pochi mesi questo risultato è sempre più vicino grazie al dialogo tra i rappresentanti e l'Università”. “Questo non rappresenta solo un piccolo passo verso il completamento del nostro ricco programma - conclude - ma anche la dimostrazione che l'università non mette in secondo piano le esigenze degli studenti”.
Nei giorni scorsi, sul tema della mancanza di posti per studiare nelle strutture universitarie, gli Studenti Medi di Trento avevano deciso di occupare il Cial.
La situazione degli spazi studio dell’Ateneo in città:
Alla Buc sono disponibili 390 delle 430 postazioni studio stimate a regime su sei livelli in 6mila metri quadri di spazi di lettura. Gli ultimi posti saranno pronti per fine febbraio. Al Cavazzani sono disponibili attualmente 196 postazioni studio.
Nelle sedi universitarie di città sono inoltre disponibili altri 1100 posti circa: 401 a Lettere e Filosofia, 112 a Giurisprudenza, 414 a Economia e Management e 182 a Sociologia. A questi si aggiungono in questi giorni di sospensione delle lezioni circa 200 posti nel piano interrato di Sociologia.