"Giganti vegetali" in mostra al Muse
L’esposizione nasce da un progetto della Fondazione Federica Galli di Milano. Sarà presente fino al 12 febbraio 2017
TRENTO. Le sequoie dell’America settentrionale possono essere più grandi di qualsiasi balena. Veri e propri giganti tra i viventi. Sono diventati tali perché hanno avuto il tempo necessario per crescere indisturbati per millenni.
Identica fortuna non è toccata a gran parte degli alberi delle foreste europee, e, in particolare, a quelli delle foreste italiane. I grandi e vecchi alberi sono, quasi sempre, i soli superstiti di paesaggi perduti e i soli protagonisti duraturi dei nuovi paesaggi creati dall’uomo, dove l’instabilità e il mutamento sono la regola.
Per omaggiare i “giganti vegetali” e la loro resistenza al passare dei secoli, manifestazione estrema dell’ostinazione e dell’adattabilità della vita vegetale, il Muse - Museo delle Scienze di Trento accoglie dal 16 dicembre 2016 al 12 febbraio 2017 la mostra "Arborea", doppia personale delle artiste Federica Galli (Soresina, 1932 – Milano, febbraio 2009) e Beth Moon (Neenah, 1956).
L’esposizione, che nasce da un progetto della Fondazione Federica Galli di Milano – istituzione nata per volere testamentario dell’artista cremonese, esponente di spicco dell’arte incisoria italiana che ha fatto del segno e della natura i suoi tratti distintivi – vede dialogare i monumentali alberi incisi ad acquaforte dalla Galli con i colossi naturali fotografati dalla Moon, che li eterna attraverso la particolare tecnica della stampa al platino palladio. Tempo, memoria e natura sono i temi centrali delle loro opere, un poetico filo conduttore che unisce tutti i più importanti “monumenti verdi” esistenti al mondo testimoniandone l’incredibile ricchezza naturale.
Suggellano l’esposizione un ritratto di Federica Galli realizzato dal grande maestro Gianni Berengo Gardin e un testo critico di Tiziano Fratus, poeta e scrittore bergamasco, inventore dell’"alberografia", un processo di mappatura ideale delle specie arboree che lo ha portato a pubblicare una serie di opere legate alla natura, all'identità e agli alberi monumentali.