Fbk ai primi posti in Italia per l'eccellenza scientifica e batte tutti per ricadute sul territorio
Da Povo sono partite 23 spin-off di cui 20 sono tuttora in attività (la media italiana di sopravvivenza delle start up è di 1 su 10). A certificarlo lo studio dell'Anvur presentato al ministero dell'università e ricerca che ha anche posizionato l'Ateneo trentino sul podio in quattro aree
TRENTO. Quanto si è seminato sta dando i suoi frutti. I dati di riferimento si riferiscono al triennio 2011-2014 (dunque già a qualche anno fa) ma sono certamente confortanti e devono spingere tutti a credere sempre di più nel sistema universitario e della ricerca trentino. Secondo la valutazione Anvur, infatti, l'Università centra quattro podi prestigiosi nella valutazione della qualità della ricerca con Scienze fisiche, Scienze biologiche, Scienze psicologiche e Scienze politiche e sociali. Meglio riesce a fare l'Fbk, addirittura, conquistando il primo posto in tre aree: nel settore Ingegneria e Scienze dell’Informazione con uno straordinario punteggio di 0,91 davanti all’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit); nelle aree di Scienze storiche e di Scienze politiche e sociali; nell'impatto occupazionale e numero di spin-off acquisiti dal mercato. E poi un 3° posto in Fisica.
Il rapporto ha, tra le altre cose, riconosciuto l’eccellenza di 83 dei 98 articoli richiesti alla Fondazione Edmund Mach nel settore Agraria-Veterinaria e ha fatto registrare una buona performance nell'area Biologia, con 65 prodotti in eccellenza su 79, e un risultato eccezionale anche nell'area Chimica, in cui tutti i 21 prodotti presentati sono stati valutati in eccellenza. L'Ateneo trentino ha conquistato il primo posto tra gli atenei di medie dimensioni sia nell'area della Scienze psicologiche, sia in quella delle Scienze politiche e sociali. Medaglia di bronzo nella categoria degli atenei di medie dimensioni per le Scienze fisiche (seconda di fatto tra gli atenei statali) e al terzo posto tra gli atenei di piccole dimensioni per le Scienze biologiche (anche in questo caso, prima di fatto se si considerano solo le università statali).
Ancor più importanti i risultati conquistati dall'Fbk, risultati definiti dal presidente Francesco Profumo "eccezionali". "La Fondazione Bruno Kessler - aggiunge Profumo - rappresenta un caso unico in Italia: è l’ente in grado di essere ai vertici sia per una produzione scientifica di altissimo livello sia per l’impatto economico e occupazionale generato dal forte investimento in innovazione e collegamento al territorio". Venendo al dettaglio della valutazione sulla produzione scientifica spicca appunto l’eccellenza di Ingegneria Industriale e dell’Informazione: i due centri Ict (Tecnologie dell’informazione) e Cmm (Centro Materiali e Microsistemi) aggregati ottengono un punteggio pari a 0.8, con l'Ict che, grazie ai suoi 0.91 punti, si pone al 1° posto nel settore.
Fbk si colloca inoltre in seconda posizione nella graduatoria complessiva di merito di 17 enti di ricerca (vigilati e non vigilati dal Miur e che volontariamente si sono sottoposti alla valutazione) con un +52% rispetto alla media. Oltre ai risultati di eccellenza nell’Ingegneria, Scienze storiche, Scienze politiche e Fisica emergono come aree molto competitive rispettivamente con due 1° posti e un 3° posto. Fbk ha partecipato anche all'esercizio di valutazione della “Terza Missione", che misura l’impatto socio-economico della ricerca, ottenendo un risultato che la pone ai vertici fra le realtà nazionali e ne riafferma il ruolo distintivo e complementare rispetto alle organizzazioni accademiche. Daniela Baglieri, Presidente della Commissione Anvur sulla Terza Missione, sottolinea il ruolo di primo piano della Fondazione: "Tra gli enti di ricerca, Fbk è la prima in termini di addetti, quindi crea tanti spin off che assumono tanto".
Per quanto riguarda le imprese e spin-off, la Fondazione ottiene il 1° posto per impatto occupazionale degli spin off e numero di spin off acquisiti da altri soggetti e il 2° posto per impatto economico, numero di imprese attive e numero di brevetti.
Da Fbk sono stati costituiti 23 spin-off di cui 20 sono tuttora in attività: un dato molto positivo visto che alcuni studi statistici (effettuati ad esempio da Mind the Bridge) dicono che in Italia 9 start ups su 10 falliscono. Il fatturato medio delle start up si aggira sui 660 mila euro, con picchi che raggiungono i 3,4 milioni di euro. Gli occupati totali sono oltre 150.
Sono 18 le aziende e le istituzioni già co-locate presso gli spazi di Fbk a Povo e questa operazione interessa più di 160 persone. Con 10 aziende sono stati stipulati contratti di locazione/comodato, la maggior parte a durata illimitata. La superficie dedicata alle sole aziende è di oltre 3.000 metri quadrati, mentre lo spazio di co-working inaugurato a dicembre 2016 potrà contare su una zona con postazioni condivise di 80 metri quadri, una piazzetta dell’innovazione dedicata a incontri pubblici e seminari e un ulteriore spazio multifunzionale di 200 metri quadri.
"Fbk si contraddistingue per coniugare eccellenza scientifica e impatto: gli eccellenti risultati della valutazione nazionale sono frutto di un nuovo modello di open innovation sul territorio trentino avviato dalla Fondazione - sottolinea il presidente della Fbk Francesco Profumo - Fbk non solo mette a disposizione delle aziende e degli spin off spazi nei propri edifici di Povo, ma crea un ambiente di co-working, dove ricercatori e innovatori della Fondazione e dell'azienda condividono conoscenze, esperienze e laboratori. In sintesi il Trentino e Fbk investono in ricerca e ottengono risultati di grande impatto".
All’indagine condotta dall'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur) per conto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) hanno partecipato 96 università statali e non statali legalmente riconosciute, 12 enti di ricerca vigilati dal Miur e 26 organizzazioni di ricerca che, come la Fondazione Bruno Kessler, aderiscono volontariamente. In particolare Fbk ha partecipato inviando alla valutazione un totale di 250 lavori scientifici pubblicati da 108 autori afferenti alle diverse aree disciplinari di ricerca.