“Valorizzare l'ambiente” in campo gli studenti della Fem con un nuovo progetto: “A fianco dei territori per riqualificarli"
Lo studio ha riguardato l'analisi in Valsugana le zone Barucchelli e Pizè, vicino al lago di Levico. "E' uno dei tanti progetti che vanno ad arricchire la nostra offerta formativa" ha spiegato il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, il professor Manuel Penasa
TRENTO. Gli studenti della Fondazione Edmund Mach hanno dato vita ad un interessante progetto di riqualificazione ambientale che ha riguardato in Valsugana le zone Barucchelli e Pizè, vicino al lago di Levico, e che si è concretizzato con una proposta di piano di gestione completo di schede operative.
Uno studio durato tre anni, molto articolato, supportato da tecnici comunali, liberi professionisti e portatori d’interesse, che ha visto gli alunni dell'Istituto Tecnico con indirizzo Gestione Ambiente e Territorio impegnati in una serie di rilievi in campo, analisi in laboratorio e studi in classe.
Un progetto che è diventato oggetto, nei giorni scorsi, di una presentazione pubblica nell'aula magna della Fondazione Mach. "E' uno dei tanti progetti che vanno ad arricchire la nostra offerta formativa - spiega il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, il professor Manuel Penasa - anzitutto perché permettono di mantenere uno stretto legame tra scuola e territorio e al contempo permettono agli studenti di raggiungere competenze operative cogliendo il valore della complessità e della sinergia tra diversi settori e professionalità”.
Durante l'incontro si sono avvicendati i ragazzi dei vari gruppi di lavoro che hanno descritto la zona e le sue peculiarità, rilevando criticità e possibili strategie finalizzate alla conservazione attiva dell’area, prendendo spunto dalle schede operative che sono parte integrante della relazione del progetto.
Il progetto "Le zone Barucchelli e Pizè: tra tutela e valorizzazione - proposte per un piano di gestione" si è sviluppato partendo dalla conoscenza e dall'analisi dell'area, effettuate durante sopralluoghi in loco con i ragazzi, svolgendo rilievi tecnici specifici. Quindi, in aula, l'elaborazione dei dati raccolti ha permesso di definire i diversi habitat secondo la direttiva Natura 2000 e per ciascuno di essi, sono state messe in evidenza valenze, pressioni, minacce e possibili strategie nell'ottica di una conservazione attiva e della multifunzionalità. Incontri e confronti con esperti, soggetti istituzionali e portatori di interesse direttamente sul territorio e in aula hanno permesso di perfezionare il progetto.