In Trentino un intervento innovativo di chirurgia ortopedica con la realtà aumentata: "Una tecnica rivoluzionaria destinata a superare i robot"
Alla Solatrix di Rovereto un intervento di protesi al ginocchio messo a punto dall'equipe guidata dal dottor Michele Malavolta. E' stato il primo a proporre in Italia della tecnica di allineamento cinematico personalizzato con la realtà aumentata
TRENTO. La chirurgia ortopedica guarda al futuro e alla Solatrix di Rovereto questo auspicio è diventato già realtà grazie al sistema NextAR, una tecnica rivoluzionaria basata sull’utilizzo della realtà aumentata per effettuare interventi di artroplastica del ginocchio.
A metterla in pratica per la prima volta nella struttura trentina è stato il dottor Michele Malavolta, responsabile del dipartimento di chirurgia del ginocchio e già primario del dipartimento di ortopedia dell’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, primo chirurgo in Italia e secondo in Europa a eseguire l’allineamento cinematico.
Una tecnica inventata nel 2008 dal professore californiano Howell che consiste nel "posizionare la protesi esattamente come era il ginocchio prima della degenerazione artrosica, ricostruendo l’asse nativo del paziente senza alcuna necessità di ledere le uniche strutture sane del ginocchio, cioè i legamenti”, spiega il dottor Malavolta.
Il sistema NextAR prevede che, prima dell'intervento, il paziente esegua una Tac grazie alla quale viene ricostruito non solo il ginocchio ma l’intero arto in 3D – cosa che permette agli specialisti di pianificare l’intervento dal punto di vista osseo.
Un intervento eseguito sul paziente grazie all'utilizzo di un visore "smart glass" contenente informazioni puntuali e in tempo reale sull’operazione da eseguire, “già pianificate – spiega il dottor Malavolta – nella fase preoperatoria”.
“La grande innovazione”, si legge nella nota della Solatrix, “sta nella fase precedente all'esecuzione dei tagli, dove il chirurgo è in grado, estendendo e flettendo completamente il ginocchio, di capire quali saranno le tensioni legamentose dopo i tagli ossei, per un armonioso bilanciamento”.
In questo quadro di contesto, la tecnica NextAR, sempre secondo Malavolta, “è infatti destinata a superare la tecnica del robot che comporta l’inserimento della protesi con l’allineamento meccanico, una metodica che spesso non rispetta l’anatomia del paziente con un epilogo post-operatorio insoddisfacente nel 25% dei casi”.
“I recenti articoli scientifici dimostrano ciò che sappiamo da tempo, ovvero che non vi è nessun vantaggio nell’utilizzo del robot ma alti costi, tempi chirurgici allungati, radiazioni da Tac non giustificabili visti i risultati che si potrebbero ottenere senza robot”, sottolinea Malavolta. “Il sistema NextAR è invece semplice, veloce e poco costoso, quindi accessibile a tutti, sia nella acquisizione delle immagini Tac, sia nella pianificazione che nell’esecuzione”.