UniTrento, la provocazione del rettore: “Costo o investimento?". Rispondono i candidati presidente, Valduga: “Un investimento per una comunità migliore”
Il rettore dell'Ateneo trentino Flavio Deflorian, in vista delle elezioni provinciali di ottobre e a fronte di un bilancio in rosso di circa 15 milioni di euro, ha lanciato alle forze politiche in campo un messaggio chiaro: confermare o ridefinire il modello di università che si vuole sul territorio. Valduga: “Avere UniTrento significa avere un polo della didattica e della ricerca che crea competenze; è occasione di apertura e originalità, che diventano chiavi per lo sviluppo del territorio”
TRENTO. L'università è un costo o un investimento? A lanciare la provocazione è stato il rettore dell'Ateneo trentino Flavio Deflorian che, in vista delle elezioni provinciali di ottobre, ha voluto fare arrivare alle forze politiche in campo un messaggio chiaro: il modello universitario trentino, nato sessant'anni fa su stimolo del territorio e diventato fattore di sviluppo culturale, sociale ed economico, è un modello in cui continuare a credere oppure no? Se sì, serve rivedere la delega provinciale, con un maggiore impegno finanziario per sostenere didattica, ricerca e servizi, un piano per lo sviluppo di medicina e delle professioni sanitarie e una regia forte nei rapporti con le fondazioni di ricerca.
Abbiamo girato questa domanda a Francesco Valduga, candidato presidente del centrosinistra. “La formazione è il settore con cui l'amministrazione costruisce una comunità migliore – spiega. - Il ruolo dell'università è strategico; per questo la provincia deve continuare ad investire e a potenziare il sostegno all'Ateneo trentino. Avere UniTrento significa avere un polo della didattica e della ricerca che crea competenze; è occasione di apertura e originalità, che diventano chiavi per lo sviluppo del territorio. Sostenere l'università è anche occasione per rafforzare l'Autonomia, che porta con sé innovazione e assunzione di responsabilità”.