UniTrento, la provocazione del rettore: “Costo o investimento?''. Rispondono i candidati presidente, Marini: “Manca politica che accompagni l'Ateneo”
Il rettore dell'Ateneo trentino Flavio Deflorian, in vista delle elezioni provinciali di ottobre e a fronte di un bilancio in rosso di circa 15 milioni di euro, ha lanciato alle forze politiche in campo un messaggio chiaro: confermare o ridefinire il modello di università che si vuole sul territorio. Marini: “Grave il problema della mancanza di alloggi. La società ha bisogno di formazione permanente"
TRENTO. L'università è un costo o un investimento? A lanciare la provocazione è stato il rettore dell'Ateneo trentino Flavio Deflorian che, in vista delle elezioni provinciali di ottobre, ha voluto fare arrivare alle forze politiche in campo un messaggio chiaro: il modello universitario trentino, nato sessant'anni fa su stimolo del territorio e diventato fattore di sviluppo culturale, sociale ed economico, è un modello in cui continuare a credere oppure no? Se sì, serve rivedere la delega provinciale, con un maggiore impegno finanziario per sostenere didattica, ricerca e servizi, un piano per lo sviluppo di medicina e delle professioni sanitarie e una regia forte nei rapporti con le fondazioni di ricerca. (qui articolo)
Abbiamo girato questa domanda ad Alex Marini, candidato del Movimento 5 Stelle. “Avevamo segnalato che l'istituzione di una facoltà di medicina, da un punto di vista degli investimenti, rischiava di creare un problema di ridistribuzione delle risorse all'interno del mondo dell'università. Grave il problema della mancanza di alloggi: non c'è una politica che accompagna l'espansione dell'Ateneo. La società ha bisogno di una formazione permanente – spiega. - L'università non serve per continuare a sfornare nuovi laureati, ma per mantenere i lavoratori aggiornati”.