La mediazione sociale e i segreti di un dialogo costruttivo per superare le barriere al centro di un convegno e di un corso: "Un'attitudine utile nella vita quotidiana"
Da 40 anni il Laboratorio di educazione al dialogo è impegnato nella formazione e nella crescita personale con iniziative per tutta la comunità. Una serie di proposte per scoprire la mediazione e il suo funzionamento, anche nella vita quotidiana
TRENTO. Qual è l’essenza della mediazione? Come funziona questa forma di interazione sociale? Qual è il suo potenziale nel promuovere la crescita della comunità e la qualità delle relazioni umane? A queste domande e curiosità cerca di rispondere il Laboratorio di educazione al dialogo di Trento. L'ente di via delle Laste, presente da 40 anni sul territorio trentino, propone una serie di appuntamenti per approfondire questo settore con una conferenza "La mediazione sociale" condotta da Thierry Bonfanti e un corso di carattere pratico.
Si parla molto di mediazione ma cos'è? "Quasi tutti la associano al conflitto - spiega Bonfanti - ma esistono forme di mediazione che non vi sono strettamente legate o che operano nella prevenzione delle tensioni sia sul piano individuale che comunitario aiutando a superare le barriere culturali e sociali per favorire un dialogo costruttivo".
La mediazione può essere definita come “l’intervento di un mediatore volto alla creazione di relazioni nuove o alla riparazione di relazioni compromesse”. E' una pratica sociale che si può applicare in molti ambiti (aziendale, penale, coniugale, interculturale, scolastico, sociale, ecc.). Prevede competenze trasversali e competenze specifiche ai diversi campi applicativi, ma costituisce anche una forma di interazione sociale reperibile nella vita quotidiana.
"In tale senso - proseguono i referenti del Laboratorio di educazione al dialogo - siamo tutti potenzialmente mediatori, perché incomprensioni e conflitti ci circondano e ognuno di noi può apprendere e sviluppare le preziose competenze che possono fare la differenza nel facilitare l'instaurarsi di relazioni positive, la prevenzione e la risoluzione dei conflitti. Mediare vuole dire creare legami, significa portare la pace. E' un’attività esigente, ma di profondo valore etico".
Non tutte le situazioni sono mediabili e imparare a valutare la loro mediabilità è tra i primi compiti del mediatore, nonché uno dei più complessi. Richiede la capacità di considerare la situazione conflittuale in tutta la sua complessità, cogliendo non solo i fatti e le opinioni ma anche tutte le sfaccettature dei vissuti emotivi delle persone coinvolte, della posta in gioco, degli strumenti disponibili e così via ma soprattutto la reale disponibilità a comunicare delle diverse parti in gioco.
"Nella maggior parte dei casi le situazioni non vengono mediate per la mancanza delle competenze che lo renderebbero possibile. La mancanza di conoscenze e competenze relazionali specifiche dell’ambito mediativo limita le nostre possibilità di azione in tutti gli ambiti della vita professionale, familiare e sociale nei quali potremmo portare sinergia, armonia e benessere. In Italia esistono dei percorsi formativi dedicati ad approfondire i diversi possibili ambiti in cui la presenza di un mediatore può fare la differenza, soprattutto sul piano teorico. Certamente avere conoscenze specifiche all’ambito nel quale si vuole operare è importante, ma la competenza più impegnativa non sta nella conoscenza del contesto in cui si media, ma nella capacità stessa di mediare. Un buon mediatore dovrebbe essere capace di mediare in qualsiasi ambito, previo conoscenza del contesto specifico in cui media", concludono i responsabili del Laboratorio di educazione al dialogo.
Il primo appuntamento è in programma dalle 20 alle 22 di giovedì 5 ottobre a Villa S. Ignazio: una conferenza scoprire questo strumento prezioso per promuovere il dialogo, la comprensione, l’incontro intorno a noi, prevenendo non solo i conflitti ma anche tutte quelle tensioni, incomprensioni e pregiudizi che ci allontanano dagli altri e da ciò che è diverso da noi (Qui info).
Poi è pronto a partire un percorso formativo per approfondire gli aspetti legati alla mediazione, un corso per passare dalla teoria alla pratica attraverso la possibilità di sviluppare competenze trasversali e le sensibilità necessarie a una mediazione efficace per poter fare la differenza nell'evoluzione e risoluzione dei conflitti e nella qualità delle relazioni personali e professionali.
Il corso, organizzato a novembre a Villa S. Ignazio dal Laboratorio di educazione al dialogo, sarà a carattere pratico, strutturato in otto moduli. Verranno proposti stimoli, riflessioni, esercitazioni pratiche e interattive, giochi di ruolo, momenti di confronto sull’esperienza personale e analisi di casi. Queste proposte spaziano dal lavoro su se stessi alla teoria, passando per la metodologia della mediazione. Il corso sarà condotto da Thierry Bonfanti, psicologo, psicoterapeuta, mediatore e formatore esperto, che ha dedicato la sua vita allo studio di questo fenomeno sociale.
L’approccio è quello della Non-direttività interveniente di cui Bonfanti è tra i massimi esperti a livello internazionale. In questi giorni sono in corso i colloqui per l’accesso al corso. Per chi volesse maggiori informazioni è possibile contattare il Laboratorio di Educazione al Dialogo aps a led@vsi.it oppure al numero di telefono 0461 268873 (Qui info, iscrizioni e approfondimenti).