Dal monitoraggio da remoto allo screening per la diagnosi precoce, l’intelligenza artificiale al servizio della sanità: “Un supporto nell’erogazione delle prestazioni”
L’obiettivo dell'iniziativa, finanziata lo scorso dicembre dalla Giunta provinciale con circa 817 mila euro, è duplice: convalidare nuove modalità con cui si organizza la sanità per offrire agli assistiti servizi innovativi e contribuire all’avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche anche grazie a strumenti di intelligenza artificiale a supporto degli operatori sanitari nella pratica clinica
TRENTO. L’intelligenza artificiale è sempre più presente nella vita delle persone. Questa tecnologia però si può applicare anche nell’ambito sanitario, proprio in questo senso la Provincia ha presentato il progetto intitolato “Sanità digitale e Intelligenza Artificiale. Strumenti per avvicinare il Servizio sanitario ai cittadini e per lo sviluppo del sistema provinciale”. Sul piatto ci sono circa 817mila euro.
“Le nuove tecnologie e il digitale rappresentano delle leve di fondamentale importanza per dare slancio ad un sistema sanitario che, il Covid ce lo ha ricordato, ha bisogno di evolversi e dotarsi di nuovi modelli organizzativi e di professionalità che accolgano l’innovazione”, commenta l’assessora alla Salute Stefania Segnana.
Gli ambiti di sperimentazione specialistica coinvolti sono diversi: si spazia dalla cura e monitoraggio da remoto di pazienti cardiopatici cronici, allo screening per la diagnosi precoce delle problematiche dell’occhio nel contesto dell’oculistica, da diabetologia e pediatria, fino alla prevenzione, per favorire l’adozione di corretti stili di vita, e il benessere fisico e psicologico delle donne in gravidanza e delle loro famiglie.
“Sicuramente – riprende Segnana – la telemedicina e l’intelligenza artificiale possono trovare applicazione ed essere di grandissimo aiuto sia nelle attività cliniche, penso ad esempio alle potenzialità nell’assistenza territoriale e nell’erogazione di prestazioni e cure domiciliari, sia in quelle del governo e della programmazione, dove una puntuale gestione dei flussi dei dati con le nuove tecnologie può restituire al Servizio Sanitario Provinciale informazioni utili e strategiche per gestire i vari servizi e le risorse in modo efficace ed efficiente”.
“Siamo in presenza di un quadro epidemiologico che vede in Trentino una popolazione sempre più anziana con un contemporaneo aumento delle patologie croniche”, afferma il direttore sanitario di Apss, Giuliano Mariotti. “Uno scenario che necessita di modelli organizzativi che adottino nuove modalità di erogazione dei servizi sanitari per assicurare equità e prossimità nell’accesso alle cure. In questo contesto il progetto sanità digitale e intelligenza artificiale fornirà un supporto nell’erogazione di prestazioni sanitarie, a tutti i professionisti che operano sul territorio e in ospedale, unito alla compartecipazione attiva dei cittadini nella gestione della propria salute. La forte sinergia tra gli attori del sistema pubblico e di ricerca trentino ci permetterà di implementare nuove tecnologie per favorire modalità innovative di presa in carico dei pazienti oltre a supportare le attività di ricerca tramite l’uso di modelli predittivi e di intelligenza artificiale”.
Con questo progetto il Trentino vuole dimostrare di essere un vero e proprio laboratorio di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative. “L’intelligenza artificiale – dichiara l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli – quale tecnologia abilitante con applicazioni trasversali ai diversi settori strategici territoriali, consentirà di fare grandi passi in avanti anche nello sviluppo di servizi innovativi per la salute, garantendo una sempre maggiore efficienza, accuratezza e funzionalità del sistema sanitario provinciale, in raccordo con il mondo della ricerca e dell’innovazione”.
Avviato a gennaio di quest’anno, il progetto avrà una durata di 24 mesi e si concluderà nel dicembre del 2024. “Quando si parla di sanità digitale, intelligenza artificiale e strumenti per avvicinare il Servizio sanitario ai cittadini la ricerca ha un ruolo preponderante. Tanto più se è vicina ai medici e alle loro necessità e se coinvolge i cittadini affinché diventino essi stessi innovatori e sperimentatori delle evoluzioni” dichiara Andrea Simoni, segretario generale della Fondazione Bruno Kessler.
La Fondazione Bruno Kessler da anni si occupa di ricerca su queste tematiche ed è conosciuta in Italia e all’estero per le sue competenze, trovando riconoscimento anche all'interno della programmazione del Pnrr nazionale. “In Fbk abbiamo un centro dedicato, il Digital Health and Wellbeing, che, grazie a TrentinoSalute4.0, è direttamente coinvolto nell’articolazione del progetto. Abbiamo l’occasione per studiare, approfondire e fare ricerca anche su diverse tipologie di intelligenza artificiale (diagnostica, predittiva, e interattiva) e l’opportunità per favorire l’adozione di soluzioni innovative da parte del sistema sanitario provinciale, sul territorio trentino, in aree quali la cardiologia, l’oculistica, la pediatria, la diabetologia, e i primi 1000 giorni di vita”, sottolinea Simoni.