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Sciare fino a meno 20 gradi e sensori nei bastoncini da nordic walking per verificare coordinazione postura: 2 case study di CeRiSM a Sport tech district

Nella cornice del Festival dello sport si è parlato del rapporto tra ricerca e industria sportiva. Presentati due case study targati CeRiSM su sci e nordic walking. Protagonisti anche il basket e la vela. In collegamento l'allenatore Donadoni

Pubblicato il - 24 settembre 2022 - 17:52

TRENTO. Presentati 2 case study del CeRiSM su sci e nordic walking. Protagonisti anche il basket e la vela. E' intenso il ritmo allo Sport tech district, l'area del Festival dello sport dedicata prestazione sportiva e tecnologia: si è parlato dell’importanza di costruire solide relazioni tra il mondo della ricerca e dell’industria sportiva.

 

Negli spazi dei giardini del Muse curati da Trentino Sviluppo, Fondazione Negrelli – Ordine degli Ingegneri di Trento e LoGin: Corriere della sera – che in questi tre giorni di seminari hanno visto la partecipazione di oltre 200 professionisti – si sono infatti avvicendati i ricercatori del CeRiSM Lorenzo Bortolan e Barbara Pellegrini, gli imprenditori Gianpietro Beltramello di Gabel, Mauro Testa di Biomoove, Federico Gori di Microgate, Andrea Lazzaro di Onesporter e Daniele Trombetta di Pixellot. Collegato da remoto l’allenatore Roberto Donadoni.

 

Sciare in laboratorio, simulando la quota normobarica e analizzando la risposta del corpo a stimoli e cambiamenti, anche in ambienti estremi fino a meno 20 gradi. Questo il lavoro portato avanti da un pool di ricercatori del CeRiSM, il centro di ricerca “Sport, montagna e salute” di Rovereto, guidati da Lorenzo Bortolan, in partnership con l’azienda Aku, produttrice di scarponi da sci alpinismo. L’obiettivo era quello di migliorare i parametri di flessibilità dello scarpone stesso, ma anche di gettare le basi affinché sempre più ricercatori, accademici e imprese possano parlare lo stesso linguaggio e trovare i giusti compromessi tra i tempi necessari per un’accurata e approfondita analisi e quelli più veloci del mercato, dominato in molti casi dalla stagionalità delle collezioni.

 

Un secondo caso studio è stato presentato dalla professoressa di biomeccanica del CeRiSM Barbara Pellegrini, che con il suo gruppo di lavoro ha supportato la ricerca industriale di Gabel. L’azienda bassanese dei bastoncini per lo sci e il nordic walking ha sviluppato dei sensori che, inseriti nell’impugnatura stessa dei bastoncini e collegati a una app, rivelano all’utilizzatore una serie di informazioni preziose, come il livello di coordinazione e la correttezza della postura.

 

"Avere la disponibilità di questi dati – spiega il titolare Gianpietro Beltramello – è utile per chi segue un percorso di riabilitazione o nell’ambito dell’invecchiamento attivo, ma anche per i campioni. I giocatori del Petrarca Rugby di Padova sono fra gli atleti che utilizzano i nostri bastoncini per allenarsi sulla coordinazione".

 

Poi Mauro Testa, di Biomoove - Centro di biomeccanica per lo sport ha invece presentato le ultime novità nel campo della biomeccanica per lo studio della performance e del recupero muscolare. "In Italia – dice – oggi viviamo una carenza di professionisti nel campo della biomeccanica per la ricerca nella prevenzione degli infortuni. Perciò invito i giovani che si stanno formando a valutare l’opportunità di avvicinarsi a questa affascinante professione".

 

Testa ha esposto i risultati ottenuti nello sviluppo di progetti nell’ambito delle superfici da gioco, in collaborazione con l’azienda Ecopneus, dell’abbigliamento e dell’attrezzatura sportiva in grado di prevenire gli infortuni. Anni di ricerca e di esperienza sono stati condensati nel suo nuovo libro "La biomeccanica come scienza funzionale e preventiva".

 

I seminari hanno visto la partecipazione di Federico Gori e Roberto Biasi di Microgate, realtà che ha svolto in collaborazione con l’American Baseball Association un’attività di valutazione delle prestazioni fisiche e cognitive degli atleti impegnati in questo campo.

 

A seguire, Daniele Trombetta di Pixellot ha mostrato i progressi dell’intelligenza artificiale nel campo del video: "La possibilità di rivedere la propria performance - spiega - è fondamentale per gli atleti più giovani perché permette loro di analizzare i punti di debolezza".

 

Infine, si è passati alla tecnologia innovativa di One Sporter del giovane Andrea Lazzaro, una digital training app che supporta coach e atleti a massimizzare le performance. A testimoniare il potenziale di questa app, due allenatori hanno condiviso la propria esperienza con OneSporter: Mauro Baldo, coach di sci alpino e Dario Nuzzi, allenatore di surf.

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