Più donne nei consigli comunali? Meno femminicidi. Poggio: "Interventi per superare degli stereotipi di genere". Lo studio di Gssi e Lse
Lo studio condotto da Denti e Faggian ha analizzato i dati georeferenziati sui femminicidi in Italia compiuti dal 2012 al 2019: "I risultati hanno implicazioni politiche, in quanto suggeriscono che la rappresentanza politica femminile potrebbe avere un effetto positivo, influenzando la trasmissione delle norme di genere"
TRENTO. Più donne sono elette nei consigli comunali, minore è l'incidenza di femminicidi. E' questo che viene evidenziato nello studio condotto da Daria Denti e Alessandra Faggian, promosso e pubblicato di recente da Gran Sasso Science Institute e dalla Scuola di economia e scienza politica di Londra (Qui lo studio).
Attraverso una precisa mappatura sono stati analizzati i dati georeferenziati sui femminicidi compiuti in Italia dal 2012 al 2019, escludendo però il periodo di pandemia caratterizzato una specifiche dinamiche riguardo la violenza di genere, viste le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria con l'obbligo a essere confinate in casa.
"Sono stati messi in luce il peso dei pregiudizi di genere - spiega la prorettrice per le politiche di equità e diversità dell'Università di Trento, Barbara Poggio - rispetto all'uccisione di donne per motivi basati sul genere".
Un risultato interessante dell'indagine emerge proprio dalla relazione significativa tra la percentuale di donne elette a livello locale e incidenza dei femminicidi nei diversi territori. Quindi, più sono le donne elette nei consigli comunali, più è bassa l’incidenza di questo tipo di delitti.
"Ne consegue che interventi mirati ad aumentare il numero di donne nei ruoli di responsabilità politica possono indirettamente contribuire a limitare il fenomeno dei femminicidi - sostiene Poggio - nella misura in cui contribuiscono al superamento degli stereotipi di genere presenti nel tessuto locale e quindi anche di una cultura in cui la violenza di genere trova un terreno più fertile".
Nella ricerca emerge come il rapporto di femminicidi sul totale degli omicidi è aumentato di oltre il 20% in soli 10 anni.
La mappa rileva che la quota di rappresentanti politici locali di sesso femminile incide in modo sostanziale sulla diminuzione di questo tipo di delitto: "Le località con un maggior numero di donne che ricoprono cariche pubbliche locali - riportano Denti e Faggian - registrano un numero più basso di femminicidi grazie a norme culturali più paritarie. I risultati hanno implicazioni politiche, in quanto suggeriscono che la rappresentanza politica femminile potrebbe avere un effetto positivo, influenzando la trasmissione delle norme di genere".
Mentre altri tipi di omicidi sono diminuiti, tra il 2002 e il 2019 il trend nazionale di femminicidi non ha mostrato un calo. L'Italia, sottolinea la ricerca, è anche tra i Paesi dell'Europa occidentale con i risultati peggiori in termini di parità di genere.