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L'estinzione dei dinosauri? L'Ingv: “Potrebbe essersi trattato di un asteroide binario, scoperto nuovo cratere sul fondale atlantico”

La scoperta è stata fatta da un gruppo di geofisici dell'Università Heriot Watt di Edimburgo: il cratere di Nadir, così è stato chiamato, è stato identificato analizzando i dati della sismica a riflessione per il sottosuolo del fondale dell'oceano, tra i sedimenti piatti e stratificati dell'altopiano della Guinea. “In seguito all'impatto – dicono gli esperti – si sarebbero formati tsunami alti fino a 1.000 metri”

Di F.S. - 14 settembre 2022 - 19:22

TRENTO. “Sul fondale dell'Oceano Atlantico è stato scoperto casualmente un possibile cratere d'impatto, il cratere di Nadir, ricollegabile ad una 'pioggia' di asteroidi che ha estinto anche i dinosauri alla fine del Cretaceo”. Sono queste le parole con cui gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia commentano la scoperta fatta da un gruppo di geofisici dell'Università Heriot Watt di Edimburgo al largo delle coste della Guinea. Scoperta che, spiegano da Ingv Ambiente, porterebbe gli esperti a pensare che a colpire il nostro pianeta, 66 milioni di anni fa, possa essere stato un sistema binario di asteroidi.

 

Il cratere è stato rilevato dal gruppo di geofisici durante una campagna oceanografica per mappare i sedimenti del fondale marino. “Analizzando i dati della sismica a riflessione – scrivono gli esperti di Ingv Ambiente – per il sottosuolo del fondale dell'oceano hanno identificato, tra i sedimenti piatti e stratificati dell'altopiano della Guinea, una struttura composta da sedimenti larga più di 8,5 chilometri sepolta a circa 300-400 metri di profondità, depostasi nel tempo, dal Paleogene (65,5 +/- 0,3 milioni di anni fa)”.

 

Secondo i risultati forniti dai modelli delle simulazioni numeriche effettuate per la formazione di crateri, la zona di depressione si sarebbe formata all'impatto di un asteroide di circa 400 metri su un fondale marino profondo 800 metri, dicono i ricercatori. “In seguito all'impatto – continuano da Ingv Ambiente – si sarebbero formati grandi tsunami, alti fino a 1000 metri, un terremoto di magnitudo 6,5 e il potenziale rilascio di notevoli quantità di gas serra sepolti nei depositi di scisto nero poco profondi”.

 

Come detto però, a colpire i ricercatori è la datazione relativa dei depositi marini nel cratere Nadir, che secondo gli esperti si sarebbe formato “nello stesso periodo geologico del più famoso cratere da impatto Chicxulub, presente sul fondale del golfo della penisola dello Yucatan in Messico, ritenuto il principale responsabile dell'estinzione dei dinosauri tra il Cretaceo e il Paleogene (66 milioni di anni fa)”. Per questo, la vicinanza temporale di formazione del cratere di Nadir con quello di Chicxulub, concludono gli esperti di Ingv: “Porterebbe a pensare anche ad un possibile asteroide binario (un sistema nel quale due asteroidi orbitano attorno ad un centro di gravità comune ndr) che ha colpito il nostro pianeta”.

 

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