Terremoto: "Ma gli edifici a Trento sono sicuri?"
L'Altra Trento chiede al sindaco informazioni sullo stato degli edifici pubblici. Romano: "Ok la solidarietà ma serve anche la prevenzione"
TRENTO. "Il grave sisma che ha colpito le regioni del centro Italia ha fatto partire una gara di solidarietà - afferma Antonia Romano, consigliera comunale de L'altra Trento - ma dobbiamo lavorare anche per la prevenzione". Dopo ogni sisma si ripete un "triste rituale", spiega la consigliera, quello delle "polemiche sulle costruzioni, ricostruzioni, restauri, sulle inchieste interminabili, sulla ricerca delle responsabilità".
Da qui l'idea di promuovere un'interrogazione al sindaco in cui chiede informazioni sugli edifici pubblici in città. "L’intenzione - scrive Romano - è quella di acquisire informazioni tecniche, un primo passo per avviare un percorso politico che spinga chi amministra a investire in prevenzione, perché di lacrime ormai ne abbiamo versate troppe".
Nella sua interrogazione la consigliera ricorda che Trento è classificata come Zona sismica 3, ovvero a basso rischio, ma non trascurabile, in quel caso la sua classificazione sarebbe di livello 4. Al sindaco chiede "come si intende intervenire per giungere a una valutazione dello stato di adeguamento anche degli edifici privati, degli studentati e dei principali luoghi di aggregazione sociale" ma anche di "indicare quali azioni si intendono attuare per favorire una maggiore cultura della prevenzione sismica tra cittadine e cittadini.